La Banca nazionale croata si sta preparando a una delle operazioni più complesse ovvero la fornitura di banconote e monete di euro agli istituti di credito. Si tratta di ben 350 tonnellate di denaro prese in prestito da una banca europea e che saranno restituite nei prossimi anni. Per quanto riguarda le kune, queste saranno custodite in una tesoreria in fase di allestimento in un complesso militare zagabrese. Intanto scatta il 5 settembre l’obbligo di esposizione dei prezzi in entrambe le valute in tutti i negozi e per tutti i servizi incluse bollette e materiale promozionale. C’è qualche eccezione come tassametri, edicole, distributori automatici di bevande, libri e riviste, ma in tutti i casi, gli scontrini dovranno evidenziare gli importi in kune ed euro. Da lunedì prossimo anche stipendi e pensioni saranno espressi in kune ed euro. “ Gli importi bassi lo sembreranno ancora di più” scrive la stampa croata riportando alcuni esempi. La paga media, che statisticamente arriva a 7 mila 690 kune, sarà di mille 20 euro, mentre la media reale arriverà a 861 euro. I 953 mila pensionati croati che hanno la fortuna di avere un vitalizio medio che supera di poco le 3 mila kune - saranno informati - che da gennaio in poi riceveranno 405 euro. Ce ne sono sono poi 456 mila che non arrivano a quelle cifre mentre ben 142 mila non superano le 2 mila kune ovvero 265 euro. I giornali - naturalmente- non mancano di comparare le pensioni dei cosiddetti cittadini semplici con quelle dei politici e così i deputati in quiescenza con una media di 10 mila 700 kune riceveranno mille 418 euro di pensione.

(lpa)

Foto: Radio Capodistria
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