Foto: Reuters
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A Sharm el Sheik, in Egitto, è entrata nel vivo la 27-esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il Segretario Generale dell'Onu, António Guterres ha esordito: “Il cambiamento climatico è la sfida centrale del nostro secolo. L'umanità può evitare la catastrofe solo cooperando all'unisono alla lotta contro la crisi climatica”. Di fronte a tante crisi simultanee, citando la pandemia del covid-19 oltre a quelle economica e politica, Guterres ha sottolineato che il mondo sta affrontando la battaglia della vita. E aggiunto – “Occorre uno sforzo per ridurre la dipendenza dalle energie fossili e contenere a 1,5 gradi l'aumento della temperatura del pianeta rispetto all'era preindustriale”. Dinanzi ai rappresentanti di circa 200 Paesi, fra cui un centinaio di capi di Stato, tra questi il Presidente sloveno, Borut Pahor, il segretario generale dell'Onu ha detto – “Cosa potremo dire fra qualche anno al bambino che, il 15 novembre, porterà ufficialmente a 8 miliardi di abitanti la popolazione terrestre? Attualmente siamo avviati, si stima, verso un +2,8 gradi centigradi entro fine secolo, mentre gli ultimi contributi nazionali fanno sperare al massimo in un +2,4%”.
Anche la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha invitato i leader ad agire, ad accelerare la transizione verso le fonti di energia rinnovabile che può limitare i rischi di un forte balzo dei prezzi.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che occorre fare di tutto per contenere il riscaldamento globale nel limite di 1,5 in più rispetto ai livelli preindustriali. Von der Leyen ha ricordato le tante misure introdotte dall'Unione Europea, che, secondo lei, sono la strada giusta da perseguire. Il presidente sloveno Borut Pahor, che ha preso parte ai lavori della tavola rotonda sulla sicurezza alimentare, ha sottolineato che la piena attuazione dell'accordo di Parigi e del patto per il clima di Glasgow sono fondamentali per il nostro futuro. L'insicurezza energetica e alimentare, che stiamo attraversando anche a causa della guerra della Russia contro l'Ucraina, non devono ridurre gli sforzi per il contrasto ai cambiamenti climatici. Al contrario, dovremmo sfruttare l'attuale crisi energetica per trovare nuove soluzioni atte a mitigarne gli effetti. Pahor inoltre ha sottolineato che la Slovenia è impegnata proficuamente a raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e detto - "Stiamo preparando la nostra prima legge nazionale sul clima, che promuoverà ulteriormente il raggiungimento di questo obiettivo". Il Presidente ha concluso - "Abbiamo una sola Madre Terra. La nostra generazione ha l'opportunità e il dovere di agire e lasciare il pianeta in una condizione migliore per i nostri giovani. Il fallimento non è un'opzione".

Corrado Cimador