Foto: BoBo
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A contribuire maggiormente all’inflazione annuale secondo l’ufficio statistico sloveno sarebbe stata la crescita dei prezzi per quanto riguarda il settore immobiliare, l'acqua, l'elettricità, il gas e il carburante, e quelli nel settore ristorazione. I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono, invece, rimasti invariati su base annua, confermando la loro stabilizzazione.

L'ufficio statistico ha registrato una diminuzione dei prezzi rispetto all'anno precedente solo nel settore delle comunicazioni, dove questi sono scesi dell'1,1%. Una crescita più forte rispetto al 2023 è stata, invece osservata per quanto riguarda le bevande alcoliche e il tabacco (7,0%), i servizi educativi (6,6%) e dla sanità (6,1%). Rispetto allo scorso aprile, i servizi sono aumentati in media del 4,5%, mentre i beni del 2,3%. I prezzi dei beni di consumo quotidiano e dei beni semidurevoli, infatti, sono cresciuti del 3,2% o 1,8% e quelli dei beni durevoli sono scesi dello 0,7%.

All'inflazione mensile, che è stata superiore dell'1% e dello 0,8% rispetto a marzo, il contributo maggiore, con 0,5 punti percentuali, è venuto dagli aumenti dei prezzi nei settori ricreativo e culturale (4,6%). In questa statistica la crescita più significativa è stata osservata per i pacchetti vacanza, pari al 13,8%. Abbigliamento e calzature più cari del 4,2%, hanno aggiunto 0,3 punti percentuali.

Seguono aumenti di prezzo pari allo 0,1% rispettivamente per la raccolta dei rifiuti (aumento dei prezzi del 7,0%), dei servizi abitativi (5,2%) e degli affitti (2,9%). Ulteriori 0,1 punti percentuali hanno contribuito dall'aumento dei prezzi dei carburanti: la benzina è cresciuta del 3% e il gasolio dello 0,9%. Allo stesso tempo, l'inflazione è stata mitigata dai prodotti alimentari che risultano meno cari di 0,2 punti percentuali (-1,1%) e dai pezzi di ricambio e accessori per le autovetture più economici di 0,1 punti percentuali (-9,8%).

Barbara Costamagna