Potrebbe esser stato vittima di un pestaggio da parte degli agenti Vakhtang Enukidze, il cittadino georgiano morto sabato scorso mentre era detenuto all’interno del centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d'Isonzo.
L’autopsia sul corpo, originariamente prevista per oggi, è stata rinviata a lunedì prossimo per consentire la presenza di un consulente di parte, ma le dichiarazioni di Riccardo Magi, deputato del partito radicale, tracciano un quadro inquietante.
A provocare la morte del 38enne georgiano sarebbe stato un pestaggio ripetuto da parte di una decina di agenti in servizio nella struttura. Una versione che contrasta con la prima ricostruzione fornita dalle forze dell’ordine di una rissa fra ospiti del centro.
Secondo il parlamentare, la vittima sarebbe stata percossa “ripetutamente da circa 10 agenti, e l’uomo sarebbe morto dopo essere stato riportato nel centro, al termine di una notte d'agonia”. “È come il caso Cucchi: una persona morta mentre si trovava in custodia dello Stato” ha detto Magi, che ha effettuato due visite nel Cpr e ha parlato con i testimoni.
Dopo le percosse, secondo Magi, l‘uomo non sarebbe nemmeno stato assistito adeguatamente.
Nel frattempo alcune delle persone testimoni del pestaggio sono però già state espulse, ha fatto sapere il parlamentare, che ha anche parlato con i magistrati di Gorizia che hanno aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio volontario.
La stessa procura ha però sottolineato come “i testimoni citati da Riccardo Magi siano stati sentiti prima che venissero espulsi”.
Del caso si sta interessando anche l'ambasciata di Georgia in Italia, e anche l'ambasciatore italiano a Tbilisi ha avuto un incontro al mistero degli Esteri georgiano sul caso.
Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’Associazione Studi giuridici sull'immigrazione, ha poi auspicato una chiusura del Cpr di Gradisca, struttura che sarebbe priva di alcuni requisiti di legge, “come la possibilità di consumare i pasti in una mensa, l'organizzazione di attività ricreative, e l'accesso ad aree esterne”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO