Foto: BoBo
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In relazione ad alcune perse di posizione e Comunicati emessi in questi giorni, desidero precisare quanto segue:
1) Va preso atto che le modifiche statutarie proposte dal Gruppo consiliare La Svolta, che nella sostanza coincidono con quelle avanzate dalla Comunità degli Italiani di Pola e proposte dal suo Presidente, Fabrizio Radin, non rappresentano le posizioni ufficiali della Comunità degli Italiani "Pino Budicin" della Città di Rovigno, come si apprende da una nota emessa dallo stesso sodalizio. Questa constatazione vale anche per molte altre Comunità degli Italiani che hanno posizioni sostanzialmente diverse da quelle sostenute, in sede di Assemblea dell'UI, dai consiglieri eletti nelle rispettive località e aderenti alla Svolta.
2) Va considerato che la dirigenza della Comunità degli Italiani "Pino Budicin" della Città di Rovigno ritiene che il processo di modifiche statutarie debba essere attuato dopo le prossime elezioni dell'Unione Italiana.
3) La Giunta Esecutiva dell'Unione Italiana e i suoi membri, nel loro lavoro, nelle loro azioni, scelte e decisioni, sono assolutamente estranee a qualsivoglia forma di clientelismo! Rigettiamo con forza ogni affermazione e ogni insinuazione tese ad asserire il contrario!
4) La presenza dell'Unione Italiana in Slovenia è il frutto di una precisa intesa, fortemente voluta dall'UI a seguito di un lungo, paziente e certosino lavoro, che è stata approvata dai Governi italiano e sloveno ed ha consentito la sua registrazione in Slovenia il 19 agosto 1998 nell'unica forma giuridica consentita dall'ordinamento sloveno. In questo modo si è potuto assicurare, in tutti questi anni, l'unitarietà della CNI e l'indisturbato funzionamento dell'Unione Italiana anche in Slovenia. Pertanto, la sua registrazione in Slovenia non ha affatto prodotto la divisone dell'UI, come afferma in una nota la Presidente del Gruppo consiliare La Svolta, Roberta Stojnić, anzi, l'ha proprio garantita e il suo status è inequivocabilmente chiaro!
5) Sono destituite di ogni fondamento le insinuazioni che la presa di posizione delle CI della Slovenia sia stata da me ispirata.
6) La gestione delle risorse di cui l'UI è beneficiaria è trasparente, è accessibile sui social media e sul sito dell'UI ed è soggetta a regolari e meticolosi controlli dei Revisori e degli altri organi di controllo statali previsti dalle normative italiana, croata e slovena.
7) Da tempo vado affermando che l'UI non è una semplice associazione di cittadini, proprio in virtù del riconoscimento del suo particolare status e ruolo che le deriva dal Trattato italo-croato sulle Minoranze del 1996. Concordo, pertanto, con La Svolta quando afferma che va valorizzata la specialità dell'UI quale organizzazione rappresentativa della CNI. Se fossimo realmente solo una "bocciofila" (senza offesa per gli amanti di questo nobile sport), su quale basi sottoscriveremmo, come abbiamo fatto, accordi politici preelettorali?
8) È stata una forzatura aver voluto inserire, alla Sessione di Buie, il tema statutario prima del Piano finanziario e del Bilancio Consuntivo. È stata una violazione procedurale effettuare una votazione nel merito su un punto che era una semplice Relazione sul lavoro svolto dal Comitato per lo Statuto ed il Regolamento; al massimo si sarebbe dovuto votare la semplice constatazione che l'Assemblea ha preso atto della relativa informazione. È stata una chiara violazione della procedura permettere al Presidente del Comitato per lo Statuto di non effettuare la Relazione, ma di propinare ai presenti una pseudo analisi psico-sociologica di una presunta realtà in effetti inesistente.
9) Ho già avuto modo di esprimermi sulle modifiche statutarie proposte che, lo ripeto, non forniscono in alcun modo risposte concrete ai problemi reali, ma anche a quelli presentati come tali, da chi se ne fa portavoce. Le modifiche statutarie debbono partire dall'analisi dei problemi effettivi, delle necessità reali, debbono individuare le soluzioni e le risposte possibili e attuabili. Analisi e proposte che debbono scaturire da un confronto serio, sereno, approfondito e intellettualmente onesto. Su questa base vanno poi ricercate le modifiche statutarie con una quanto più ampia condivisione. In definitiva: qual è il progetto politico, la visione strategica, che si intendono perseguire con le modiche della Magna Carta dell'UI?
10) Le modifiche alla Legge N° 73/01, introdotte lo scorso anno, mutano un impianto legislativo che ha dimostrato di essere adeguato alle finalità prefissate. All'epoca, la norma venne redatta con la partecipazione attiva dell'Unione Italiana, sia nel 2001, sia nel 1998 (Governo Prodi I) quando venne approvata la Legge N° 89/98 che introdusse alcune fondamentali innovazioni, ossia: il fatto che l'Unione Italiana diviene parte contraente della Convenzione annuale da stipularsi con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, unitamente all'Università Popolare di Trieste; che lo stanziamento è finalizzato alla realizzazione di interventi ed attività indicati dall'Unione Italiana in collaborazione con la regione Friuli-Venezia Giulia e che lo stanziamento può essere utilizzato anche per interventi in campo socio-economico fino ad un massimo del 20% dell'importo annuo previsto. Nel 2001 (Governo Berlusconi IV) si arrivò all'approvazione della Legge 73/01 la quale mantenne le innovazioni introdotte nel 1989. Le modifiche alla Legge N° 73, inoltre, comportano una radicale compressione della soggettività e dell'autonomia della CNI rappresentata dall'Unione Italiana che devono invece essere assolutamente mantenute, poiché hanno consentito di rafforzare politicamente, istituzionalmente e culturalmente la presenza della CNI.
11) Legge Regionale del Friuli Venezia Giulia N° 16/14, art. 27/Bis, recfante "Norme regionali in materia di attività culturali". La Legge, dopo la sua prima approvazione in cui prevedeva interventi esclusivamente per la CNI in Slovenia e Croazia, è stata modificata per far rientrare il Gruppo Etnico Italiano dell'Ex Jugoslavia. La Legge modifica, ma non stravolge, dal punto di vista giuridico quella precedente, la Legge N° 79 del 1978, continuando a individuare nell'Università Popolare di Trieste il soggetto tramite attraverso il quale la Regione Autonoma FVG interviene in favore della CNI, ossia del Gruppo Etnico Italiano nei Paesi sorti dalle ceneri della RSFJ. Le modalità di intervento delle Legge sono state demandate ad un Regolamento approvato dalla Giunta Regionale. L'assessorato regionale alla Cultura, ha sottoscritto nel 2016 la Convenzione con l'UPT. In nessuno di questi atti sono contemplate o previste le limitazioni introdotte quest'anno con il Bando emesso dall'UPT. Non contesto la legittimità di quanto fatto, ma esprimo il mio disaccordo sulla scelta e manifesto le mie preoccupazioni sulle conseguenze che queste scelte politiche avranno sulla nostra Comunità. Ebbene, ritengo che queste conseguenze saranno pesantemente negative non solo per noi, ma per l'Italia! Nelle prese di posizione su questa questione non ho letto da nessuna parte le motivazioni che hanno indotto le forze politiche di maggioranza del FVG a compiere questa scelta politica. Una scelta che rispetto, ma non condivido. Una scelta che, oltretutto, appare in stridente contraddizione con quanto venne fatto dal Parlamento italiano nel 1998 e successivamente nel 2001 (si veda il punto immediatamente precedente), con una ampia adesione bipartisan da parte di tutte le forze politiche parlamentari.
12) Alla luce delle succitate modifiche legislative nazionali e regionali in tema di sostegno della nostra Nazione Madre alla CNI, de facto e anche de jure, si può considerare superato il documento principale su cui si fondava una più che cinquantennale collaborazione: il Piano Permanente UI-UPT? Non è irrilevante constatare che in questo procedimento la nostra Comunità non sia stata minimamente consultata, fatto questo che sarebbe stato invece opportuno e necessario.
13) Esprimo la mia piena solidarietà ai mezzi di informazione della CNI e a tutti i loro giornalisti e redattori per le pesanti accuse che da più parti sono loro rivolti!

Infine, smentisco categoricamente ogni forma di pressione, da parte mia, su chicchessia! Ho dedicato la mia esistenza alla CNI, alla sua unità, all'unitarietà dell'UI e all'uniformità di tutela ai più alti livelli della nostra Comunità. Chi mi accusa del contrario consapevolmente sa di affermare il falso!

Maurizio Tremul