Il ministro dell'interno Aleš Hojs ha in questi giorni proposto nel dibattito in corso riguardo la revisione delle circoscrizioni elettorali di introdurre anche delle modifiche alla legge elettorale per cancellare il diritto di voto alle elezioni locali agli stranieri residenti nel paese. Un suggerimento lanciato su Twitter che ha fatto trasalire più di uno in Slovenia, visto che si tratterebbe di una palese violazione del diritto europeo che garantisce la possibilità di votare alle elezioni locali, oltre che di candidarsi tranne che per il ruolo di sindaco, a tutti i cittadini dell’Unione residenti in un altro stato comunitario.

Il deputato Marko Koprivec dei Social democratici ha chiesto con un’interpellanza al ministro se quando aveva fatto questa affermazione si fosse reso conto che per fare una cosa del genere sarebbe stato necessario uscire dall’Unione europea. Hojs ha risposto che in realtà la sua proposta era rivolta solo ai cittadini di paesi terzi, che possono votare ma che a differenza di coloro che provengono da paese comunitari non possono candidarsi.

Il ministero della pubblica amministrazione ha chiarito che non intende prendere in considerazione la cosa, come riportato in un articolo di Peter Levšin sul quotidiano Dnevnik, visto che la libera circolazione dei cittadini è una della basi della comunità europea, e quindi bisogna garantirgli anche questo diritto come previsto da una convenzione del Consiglio di Europa del 1997, che la Slovenia ha fatto propria senza averla in realtà mai ratificata.

Barbara Costamagna

Foto: BoBo
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