L’Unione Europea necessita di un sistema di difesa migliore in grado di reagire alle sfide e crisi internazionali con immediatezza, è quanto si è sentito prima dell’inizio dell’odierno incontro dei Ministri della difesa dell’Ue i quali discuteranno delle sfide in termini di sicurezza e di strategie future. I Ministri dovrebbero discutere in giornata appunto anche delle unità europee di risposta rapida alle crisi internazionali, lo ha annunciato l'alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri Borrell. I Ministri si sono detti tutti d’accordo sul fatto che l’Unione Europea deve essere in grado di agire con maggiore indipendenza nelle situazioni di crisi, a riguardo le future forze militari di primo intervento europee potrebbero contare 5000 uomini. Questa necessità è stata ribadito anche oggi dall’alto rappresentante Ue Borrell il quale ha detto che gli ultimi eventi in Afghanistan rendono sempre più urgente “la necessità di una difesa dell’Ue maggiore e più forte”. “A volte ci sono eventi che catalizzano la storia, creano una svolta, e penso che l'Afghanistan sia uno di questi casi", ha inoltre rilevato l’alto rappresentante Ue Borrell, impegnato oggi in un vertice informale sul tema, in Slovenia. Per quanto riguarda la creazione delle forze d’intervento Borrell ha poi precisato che “tra ottobre e novembre sarà approntata una bozza operativa sulla questione”. Sull’operatività delle forze se ne è discusso anche ieri con l’idea prevalente che questa forza vengano impiegato con il consenso della maggioranza classica, lo ha spiegato il Ministro della difesa, Matej Tonin, aggiungendo che il dispiegamento delle forze verrebbe deciso dalle istituzioni dell’Union Europea. La Slovenia sostiene questo progetto, ha detto poi Tonin “desideriamo che l’Ue diventi un attore globale.” Queste forze potrebbero contare dai 5000 e fino ai 20 mila uomini, dei quali 300 soldati sloveni, ha spiegato sempre Tonin.

Dionizij Botter

Foto: EPA
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