Maturità al tempo del Covid, anno secondo: con la differenza, rispetto alla primavera 2020, che in Slovenia la nuova ondata ha picchiato duro, i ragazzi hanno trascorso in dad lunghi mesi, e gli esami si riaffacciano in calendario mentre la pandemia non dà ancora segni di allentamento. Nonostante tutto clima sereno al Carli di Capodistria, l'iniziale tensione si è presto sciolta, raccontano gli studenti appena usciti con la mascherina d'ordinanza dal compito di italiano, prova d'esordio. "Partire dopo un anno pieno di difficoltà è stato entusiasmante", sono le parole di Temin che ha aggiunto: "ero molto preoccupato ma poi ho visto che in realtà non si tratta di nulla di così spaventoso". Primo scoglio superato anche per Matteo: "Clima sereno post-Covid, quindi siamo tutti comunque un po' tesi. Ma il fatto che ci siamo preparati bene, andiamo d'accordo anche tra di noi, ha portato veramente a una minore tensione, più libertà e tranquillità nello scrivere". Maturità col Covid e però in sostanza uguale a quella di sempre, ha deciso il Ministero. Una soluzione penalizzante per i futuri diplomati, o era giusto così? "Per le persone che hanno studiato tanto, secondo me, alla fine sarà indifferente. Per chi invece fa, mettiamo, anche la scuola di musica, delle facilitazioni aiuterebbero", sostiene ancora Matteo.
La traccia proposta per il tema di italiano quest'anno verteva proprio sulla scuola e lo studio come diritto fondamentale, il suo ruolo formativo e di inclusione sociale. Argomento più che mai attuale, commenta la professoressa Selma Širca, segretaria di maturità. "La scuola è sempre attuale ma quest'anno abbiamo capito un po' tutti la sua importanza, specialmente l'importanza della scuola in presenza".
Tutte le altre prove dal 29 maggio, consegna dei diplomi il 12 luglio.