Foto: NIJZ
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L’incidenza in Slovenia è in queste ultime due settimane è cresciuta, ha detto il portavoce del governo Jelko Kacin, come anche il numero dei ricoverati che dopo il periodo festivo è risalita di poco oltre la soglia dei 1200, mentre il numero di decessi resta stabile. Per sapere come il governo deciderà di procedere bisogna però attendere la prossima riunione dell’esecutivo che comunque si baserà sul sistema a semaforo in vigore ormai da settimane, che permette di regolare le misure a livello regionale.

Il direttore dell’istituto della Sanità Milan Krek ha spiegato le modalità con le quali vengono classificate le morti come decessi per Covid-19 in Slovenia, dei quali il 58% è rappresentato da ospiti delle case di riposo. A livello percentuale emergono, come le più colpite proprio le fasce più anziane della popolazione, ossia quelle al di sopra dei 55 anni di età e il contagio sembra essere stato particolarmente presente all’interno di queste strutture. Il tasso più basso di decessi è stato registrato sino ad ora nella regione costiera carsica e nel goriziano.

In generale nel 2020 ci sono stati 3135 morti in più rispetto all’anno precedente, e sono stati registrati 2891 decessi per Covid-19, il cui numero è aumentato in modo significativo negli ultimi mesi dell’anno. Per fortuna, ha concluso Krek, nelle ultime settimane il trend sembra essere invertito, con un calo e quindi si spera che con la campagna vaccinale la situazione possa migliorare ulteriormente, soprattutto nelle case di riposo.

Finora la Slovenia ha ricevuto poco più di 33.000 dosi di vaccino. Si prevede che oggi arrivino altre 16.000 dosi di Pfizer e BioNTech. Il grosso della spedizione sarà destinato alla vaccinazione degli anziani. Coloro che desiderano essere vaccinati devono contattare il proprio medico personale.

Barbara Costamagna