Il Governo, riunito in serata per verificare il quadro epidemiologico del paese, ha valutato necessario, vista la situazione ancora critica, prorogare lo stato di epidemia di un altro mese a decorrere dal 18 marzo e di altri 7 giorni la maggior parte delle misure per contrastare la diffusione del covid.

Dal 15 marzo riparte il settore edilizio senza obbligo dei tamponi rapidi per i lavoratori, restano aperte le terrazze di bar e ristoranti nel Posavje e nella Slovenia sudorientale, le uniche due regioni statistiche dove è stata consentita la riapertura grazie al calo dei contagi. Non è passata la proposta del ministro degli interni Aleš Hojs di posticipare di un'ora l'inizio del coprifuoco, resta pertanto in vigore l'orario 21 6 del mattino. Il Governo intende ridiscutere la misura nei prossimi 14 giorni. Il comitato tecnico scientifico oltre a bocciare la modifica del coprifuoco ha respinto la proposta di consentire ai proprietari dei terreni agricoli frontalieri di venir esentati dall'obbligo del test rapido ogni 7 giorni. Come per le altre categorie dei transfrontalieri, lavoratori e studenti, anche il doppio proprietario o affittuario di terreni nella zona di confine, dovrà testarsi a partire da lunedì 15 marzo.

Il Governo ha deciso di spostare dal centro di Nova Gorica a Solkano il punto di controllo per entrare in Slovenia dall'Italia, e modificato la lista rossa dei paesi a rischio covid, per quanto concerne i paesi membri, le novità riguardano alcune unità amministrative danesi, spagnole, greche e italiane, come Sardegna e Sicilia, che vengono tolte dall'elenco delle zone più a rischio contagio. (ld)

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