L'epidemia da Covid 19 continua a estendersi e, con essa non solo i malati, ma anche i danni economici. La capacità produttiva è messa in crisi, gli spostamenti delle persone limitati e il contraccolpo per i rivenditori di carburanti è pesante nonostante al momento le stime siano difficilmente ponderabili. In Slovenia il calo maggiore è registrato sulla rete autostradale e in prossimità della frontiera con l'Italia, rilevano la società OMV e la Petrol, che parimenti gestiscono i distributori. Entrambe quantificano al momento una riduzione del fatturato del 50%. Per la Petrol inoltre che rifornisce di cherosene gli aeroporti del paese, il calo sarà ancora più elevato. Tenuto conto poi che gli utilizzatori dei distributori, approfittano anche per acquistare generi di prima necessità che si possono trovare alle stazioni, anziché recarsi nei centri commerciali, sicuramente più frequentati, l'ammanco si prospetta notevole. Stando a stime approssimative, le entrate per i distributori di carburante, lungo la fascia confinaria potrebbero rasentare l'85%. Regolari invece i servizi di rifornimento di carburante per le utenze domestiche vale a dire per il riscaldamento degli ambienti.

Anche le autostrade slovene segnalano una notevole diminuzione del traffico, in questo periodo a causa delle restrizioni imposte per prevenire la diffusione del coronavirus. Secondo la Dars, l'ente che ha in gestione il sistema autostradale e le superstrade slovene, il volume di traffico si è ridotto del 60 percento. Ad esempio, il tratto che da Capodistria porta alla capitale Lubiana ha subito nell'ultima settimana una diminuzione dei passaggi di automobili del 66% e quello di veicoli commerciali pesanti del 44%.

Corrado Cimador

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO