Recessione tecnica. Due trimestri di fila con un calo del prodotto interno lordo, nel secondo a causa degli effetti negativi dell'epidemia di coronavirus, che ha determinato la chiusura delle attività economiche e della vita pubblica per arginare l'espandersi della malattia. Nel secondo trimestre la contrazione in termini reali del PIL rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è stata del 13 percento, rileva l'ufficio centrale di statistica. Su base trimestrale la flessione è invece del 9,6 percento. Nel primo semestre 2020, calo del 7,9 percento. Nel secondo trimestre a contribuire maggiormente al crollo del PIL sono state le componenti chiave che garantiscono la crescita economica, a partire dai consumi e dagli investimenti, poi le esportazioni, il turismo, i trasporti. I nuclei familiari hanno ridotto i consumi soprattutto alle voci carburanti e servizi. Per quanto riguarda l'occupazione, il secondo trimestre ha colpito in maniera più marcata il settore terziario, con il congelamento del comparto alberghiero e della ristorazione. La Banca di Slovenia, analizzando i dati, rileva che il forte calo del prodotto interno lordo nel secondo trimestre 2020 era nelle attese, per i prossimi mesi si prevede invece una ripresa. Se non sopraggiungeranno altri shock economici, la contrazione del PIL nel 2020 non dovrebbe superare l'8 percento, constata l'ufficio per le analisi macroeconomiche e lo sviluppo. E nei primi sette mesi del 2020 il bilancio dello stato ha registrato un disavanzo di 2,2 miliardi di euro: entrate per 5,1 miliardi, con una flessione del 12,3 percento, dovuta in particolare ai mancati introiti alla voce imposte durante l'epidemia di coronavirus, uscite per 7,3 miliardi, un più 25,2 percento, conseguenza dei costi straordinari per affrontare l'emergenza Covid.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Pixabay
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