Foto: EPA
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La pandemia ha interrotto attività e abitudini, limitato la socialità, esponendo ragazze e ragazzi a sensazioni di stress e frustrazione. Un giovane su 5 in Slovenia valuta in maniera negativa la propria salute mentale. Nella ricerca condotta dal comitato sloveno dell'UNICEF che ha coinvolto 400 minori traspare che il 70% ha vissuto momenti di ansia, depressione, disperazione, insonnia, il 60% ha dichiarato di avere paura del futuro a causa del covid.

A livello globale, almeno 1 bambino su 7 è stato direttamente colpito dai lockdown, mentre più di 1,6 miliardi di bambini hanno perso parte della loro istruzione a causa delle chiusure delle scuole. L'interruzione della routine, dell'istruzione, delle attività ricreative, così come la preoccupazione per il reddito familiare e la salute rende molti giovani spaventati, arrabbiati, fragili e preoccupati per il domani.

Sempre in occasione della Giornata internazionale dei diritti dll'infanzia e dell'adolescenza l'UNICEF e la società di analisi e consulenza american Gallup hanno pubblicato un sondaggio internazionale dove emerge che i bambini e i giovani sono quasi il 50% più inclini rispetto ai propri genitori a pensare che il mondo stia diventando un posto migliore di generazione in generazione. I giovani nonostante il loro ottimismo, manifestano inquietudine per l'azione sul cambiamento climatico, scetticismo sulle informazioni che ricevono sui social media e sono molto più propensi degli adulti a vedersi come cittadini globali ed ad approvare la cooperazione internazionale per affrontare minacce come la pandemia da covid 19. (ld)