Foto: EPA
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L’incidenza della regione costiero-carsica continua a scendere raggiungendo sui 14 giorni 676 contagi ogni 100 mila persone (mentre quella nazionale è di 486) e sui sette giorni i 286,7 contagi avvicinandosi al dato nazionale di 232 e scendendo al quarto posto della classifica generale. I dati degli ultimi due giorni sono, però, quelli del fine settimana e quindi per capire se l’epidemia stia effettivamente calmandosi è necessario attendere le prossime giornate, ha detto la portavoce del governo Maja Bratuša.

La professoressa Mateja Logar, a capo del gruppo di esperti del governo, ha aggiunto che i dati continuano ad essere stabili su tutti i fronti e che non si può ancora parlare di un ulteriore miglioramento. Per quanto riguarda i vaccini la Logar ha dichiarato che per ora in Slovenia non si sono registrati particolari problemi per quanto riguarda gli antidoti di alcuna marca, se non reazioni temporanee e di leggera entità, simili a quelle di alcuni vaccini comunemente utilizzati per altre malattie. In ogni caso si continuerà a monitorare la somministrazione dell’AstraZeneca sulla cui pericolosità non esiste, però, alcuna evidenza scientifica. Agli insegnanti che stanno cancellandosi dalla vaccinazione, la Logar, ha invitato a tener conto di questi dati e del fatto che i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi di gravi effetti collaterali.

Nelle prossime settimane inoltre dovrebbe essere a disposizione della popolazione anche quello della Johson and Johson e il coordinatore della campagna vaccinale Jelko Kacin ha reso noto che la Slovenia ha firmato un contratto per 912 mila dosi aggiuntive di del vaccino Pfizer- BioNTech per il secondo trimestre.

Visto l’andamento degli istituti scolastici di queste ultime settimane, l’esperta ha anche annunciato che probabilmente pure gli studenti delle superiori potranno prossimamente ritornare tutti in classe.

Il dottor Marko Pokorn, primario della clinica pediatrica di Lubiana, ha detto che da un lato è contento che i bambini siano tornati a scuola, ma che è anche preoccupato per la diffusione del virus, che può essere contenuta solo rispettando le misure igienico-sanitarie all’interno delle istituzioni scolastiche. I bambini, però, devono assolutamente tenere la mascherina, che ha sottolineato non causa alcun problema anche ai più piccoli ma che anzi li difende dal virus, che come si sta vedendo colpisce anche loro.

Barbara Costamagna