Suggerimenti
Nessun risultato trovato.
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Nessun risultato trovato.
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Si è tenuto stamane presso la facoltà di Studi Umanistici dell'Università del Litorale a Capodistria il primo incontro tra l'ambasciatore italiano in Slovenia Giuseppe Cavagna, la direttrice dell'Istituto italiano di cultura Verena Vittur, freschi di nomina e il personale del Dipartimento di Italianistica. Principalmente si è parlato di collaborazione reciproca e contributi ai fini di consolidare la conoscenza della lingua italiana sul territorio.
I lavori della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana, riunita ieri sera ad Orsera, si sono concentrati sui finanziamenti. L'organismo ha espresso preoccupazione per i tagli dei fondi derivanti dall'Italia che vanno a intaccare la trasmissione satellitare e via cavo dei programmi di TV Capodistria in Croazia. Al momento i mezzi garantiscono la trasmissione fino a metà novembre. Colpite dai tagli anche le attività giovanili.
Al palazzo del municipio incontro fra il sindaco di Capodistria e la ministra slovena della cultura Asta Vrečko per valutare le strade da percorrere al fine di ripristinare gli odonimi storici in città nella loro forma originale.
Il consolidamento statico di Palazzo Gravisi Buttorai è stato uno dei temi affrontati ieri sera dal Consiglio della Comunità degli Italiani Santorio Santorio di Capodistria. Fra gli altri punti anche la proposta del piano culturale per il 2025 e una presa di posizione sulla rimozione degli odonimi storici in città.
A pochi giorni dall'apertura della seconda canna della Galleria del Monte Maggiore, la Dieta democratica istriana ha avviato la raccolta di firme con cui si chiede l'abolizione del pedaggio del traforo. In questo modo si rivendica la parità dei cittadini dell'Istria con quelli delle altre regioni della Croazia in cui opere simili sono gratuite.
Gli abusi sessuali nella chiesa cattolica sono stati recentemente al centro dell'attenzione di due eventi pubblici a Lubiana: ne ha parlato, tra gli altri, Federica Tourn, la giornalista italiana che ha scritto numerosi articoli sul caso dell'ex gesuita Marko Rupnik, accusato di abusi sessuali da diverse suore. Espulso dall'ordine dei Gesuiti, Rupnik l'anno scorso è stato incardinato nella diocesi di Capodistria, dove, però, dopo lo scandalo, non avrebbe mai messo piede.
La candidatura di Marta Kos alla Commissione Europea deve ancora venire presa in esame -anche se il parere non è vincolante- dalla Commissione affari europei della Camera di stato. Nonostante l'incarico affidatole dalla Von der Leyen sia stato accolto con soddisfazione dal Governo, l'opposizione resta insoddisfatta per le modalità della sua proposta all'esecutivo comunitario.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato all'Europarlamento di Strasburgo i nomi dei futuri commissari che la affiancheranno nell'esecutivo comunitario per i prossimi cinque anni. La slovena Marta Kos si occuperà del processo di allargamento europeo, l'italiano Raffaele Fitto sarà vicepresidente con delega alla Coesione e alle Riforme, mentre la croata Dubravka Šuica diventa commissaria per il Mediterraneo.
Con 20 voti a favore e 5 contrari, il Consiglio di Stato ha approvato il veto sospensivo sulla ridenominazione della Giornata del ritorno del Litorale alla madrepatria in Giornata dell'annessione alla madrepatria.
Il commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton, indicato dal presidente francese Macron per un secondo mandato, si è dimesso dopo alcuni contrasti con Ursula von der Leyen. È accusata di aver fatto pressioni sul governo francese per ritirare la candidatura di Breton, proponendo in cambio un portafoglio più rilevante per Parigi. Come sostituto, il capo dell'Eliseo ha proposto l'attuale ministro dell'Europa e degli affari esteri Stephane Séjourné.
Da stamane la Germania ha ristabilito per la durata di almeno sei mesi, eventualmente prorogabili, i controlli a tutti i confini terrestri, sospendendo di fatto la libera circolazione prevista dal regime di Schengen.
Sale ad almeno 15 vittime il bilancio delle alluvioni che interessano l'Europa centrale a causa del passaggio del ciclone Boris. In Polonia è stato dichiarato lo stato di calamità, mentre la situazione resta critica in Repubblica Ceca e in Austria. Intanto, anche in Ungheria è stata diramata la massima allerta per il rischio alluvioni e il premier ungherese Orban ha cancellato tutti i suoi impegni internazionali.
Neveljaven email naslov
