MMC RTV SLO Foto:
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Appena ricevuto il Premio internazionale Nonino 2019 lo scrittore Juan Octavio Prenz è nuovamente al centro dell’attenzione del mondo letterario, questa volta sloveno, da sempre vicino ai temi dello sradicamento e della ricerca di identità. A Lubiana si parlerà senz’altro del romanzo “Solo gli alberi hanno radici” pubblicato nel 2017 da La nave di Teseo e soprattutto della sua ultima fatica di recente pubblicazione per il medesimo editore, il titolo “Il signor Kreck”. Se nel primo racconto epico il fluire di migranti diventa una coralità di vicende tragiche ma assolutamente umane, l’ultimo romanzo, “Il signor Kreck”, intreccia la sanguinosa dittatura militare argentina – che ha spinto pure Prenz all’esilio – e il destino di un uomo che cerca di sparire nell’ombra anonima, in una narrazione che ha molte voci, molti punti di vista. Un romanzo kafkiano, come si legge in quarta di copertina, “di un uomo che scompare tra le maglie di uno Stato che tratta i suoi cittadini come beni di proprietà. Di Prenz vogliamo ricordare anche “Figure di prua” una raccolta di liriche di recente pubblicazione permeate di una poesia malinconica, appassionata e grottesca. Le immagini di barche e polene, associate alle figure femminili, che dopo aver attraversato gli oceani in prua ai velieri marciscono nell’acqua della baia, diventano storie d’amore, di solitudine, di beffa e di lotta. La baia si chiama Ensenada de Barragán, fra Buenos Aires e La Plata, in passato un cimitero di barche e di polene, e forse Juan Octavio Prenz è diventato poeta guardando, nella sua infanzia, quei volti femminili misteriosi e fatali, corrosi dal tempo e dal maltempo.