Dopo il deragliamento del treno cisterna fra l'imbocco e l'interno del tunnel di Cristoglie - Hrastovlje e la fuoriuscita di circa 10 mila litri di kerosene da due cisterne danneggiate che hanno minacciato di inquinare non soltanto lo spazio circostante, ma persino il corso del Risano che rifornisce di acqua potabile tutta la parte slovena dell'Istria, oggi si è riunito il gruppo di lavoro che intende contrastare la vulnerabilità del sistema di approvvigionamento idrico. Alla riunione hanno preso parte i sindaci dei 4 comuni costieri e il ministro dell'ambiente, Simon Zajc. Questi ha promesso che si lavorerà per trovare in tempi ristretti la migliore soluzione per un'ulteriore fonte idrica per il Carso e l'Istria slovena. Nell'immediato, l'obiettivo - ha precisato il Capo dicastero per l'ambiente Zajc - è fornire ulteriori 500 litri di acqua al secondo alla rete regionale, da fonti interne. Nel corso della riunione, in prospettiva, sono state ventilate ben 9 soluzioni, tre di queste sono state subito scartate come la desalinizzazione, mantenere lo status quo o il bacino di accumulazione di Kubed - Covedo. Alternativa più volte avanzata, ma che decade in quanto sarebbe alimentato dalla stessa fonte d'acqua del Risano.
Nei prossimi 14 giorni, il gruppo esaminerà gli altri piani proposti. "Prima di agire bisognerà capire ossia individuare la soluzione più efficace", ha aggiunto il Ministro. Secondo, Zajc, due sono le soluzioni più probabili: attingere l'acqua dalle sorgenti sotterranee esistenti e dalle fonti idriche superficiali e collegarle al resto della rete con un'adeguata infrastruttura o costruire un nuovo bacino d'accumulo. In questo caso torna attuale la più volte menzionata e già studiata, fonte d'acqua di Padež nei Brkini. Negli anni Settanta del secolo scorso forniva l'acqua agli edifici ferroviari sulla direttrice Gornje Ležeče - Divača - Sežana. Secondo quanto spiegato da Prohinar, responsabile del direttorato per le fonti idriche, il crescente fabbisogno d'acqua già nel 1981 aveva portato a compiere delle ricerche sulle acque ipogee in prossimità dell'ex valico di Klariči, al confine con l'Italia che hanno confermato l'esistenza di un quantitativo d'acqua sufficiente all'approvvigionamento dei comuni del Carso. Come alternativa ha citato anche la possibilità di includere l'approvvigionamento dal sistema di Postumia. Eventuali collegamenti con la rete croata o quella italiana sarebbero solo una potenziale risorsa aggiuntiva - ha concluso il responsabile del direttorato per le risorse idriche.
La prossima riunione del gruppo di lavoro per contrastare la vulnerabilità del sistema di approvvigionamento idrico carsico-costiero è prevista a fine luglio, sarà preceduta dal vertice dei responsabili dei tre acquedotti, i due del Carso e quello del Risano per esaminare nel dettaglio la situazione.
Il problema dell'approvvigionamento idrico era uno dei temi in agenda del Consiglio Comunale di Capodistria ma il punto è stato tolto dall'ordine del giorno in quanto già discusso alla riunione congiunta dei consigli comunali costieri. Il sindaco Bržan ha precisato che i campioni d'acqua della rete costiera vengono raccolti più frequentemente ossia ogni 4 ore e che al momento l'acqua è assolutamente potabile.


Corrado Cimador

Foto: Radio Koper/web
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