Massimiliano Fedriga e Rodolfo Ziberna
Massimiliano Fedriga e Rodolfo Ziberna

La stretta da parte di Lubiana, anche sul passaggio dei confini, non è naturalmente passata inosservata in Friuli Venezia Giulia.
Il governatore, Massimiliano Fedriga, non contesta i provvedimenti in sé, ma l’assenza di una politica comune sul controllo dei confini da parte dell’Italia e dell’Europa: “Io ho sempre detto che è legittimo che un territorio tuteli i propri cittadini, - spiega Fedriga -, anche se devo dire che tante volte ho visto territori con più contagi di noi che si sono tutelati da noi, ed è un po' particolare”.
"Detto questo, mi sorprende che il nostro paese non faccia altrettanto: noi dobbiamo tutelare i nostri cittadini, l’ho fatto presente più volte, da mesi e mesi, e dobbiamo controllare l'ingresso dai paesi con contagi alti. Questa però è una competenza nazionale: l’ho fatto presente anche al ministro degli Esteri, lo avevo detto al ministro della Salute, ma interventi concreti non ce ne sono stati”.
Come sulla decisione sui tamponi per transfrontalieri e studenti, non manca poi nel palazzo di piazza Unità una certa insofferenza per provvedimenti considerati unilaterali da parte di Lubiana. “Ho detto più volte – dice Fedriga – che la cosa più utile è sempre concordare le misure, perché le scelte sono legittime, ma se sono concordate funzionano meglio, altrimenti rischiamo di creare il caos. Purtroppo noi siamo un paese che non ha mai avuto una reazione, malgrado regione Friuli Venezia Giulia lo abbia segnalato più volte: da noi si accetta sempre tutto e qualsiasi cosa da tutti. Penso invece servano delle reazioni istituzionali importanti per cercare di tutelare gli interessi dei cittadini di questo paese".
Anche il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, sottolinea come ancora una volta sia mancato il coordinamento, con nuovi disagi per chi vive e lavora attraversando il confine ogni giorno.
“Anche la Slovenia – dice Ziberna - si sta adeguando al regime che, del resto, c'è in Italia, ad esempio sull'uso della mascherina all'esterno, o limitando gli incontri e in contatti sociali. È una disciplina abbastanza simile a quella italiana, però rimane sempre il solito problema: Roma e Lubiana non dialogano. Non è possibile che non ci sia un rapporto, che invece deve esserci, e non si può prescindere da un rapporto col territorio, attraverso i sindaci, proprio perché ci sono tante persone che, come sappiamo, vivono da una parte e lavorano dall'altra, lavorano da una parte e portano ogni giorno gli studenti dall'altra: non si può non tenere conto delle loro esigenze”.

Alessandro Martegani