Stop della commissione europea alla fusione nel settore dell'acciaio tra Tata Steel e Thyssen Krupp. La fusione avrebbe ridotto la concorreza e aumentato i prezzi per numerosi tipi di acciaio, ha precisato Bruxelles, evidenziando che le parti non hanno offerto rimedi adeguati ai dubbi che l'anti trust europeo aveva già espresso aprendo un'indagine formale. Il commissario alla concorrenza Margarethe Vestager ha dichiarato al riguardo che è stata proibita la fusione per evitare seri danni alle industrie europee e ai consumatori. Vestager ha precisato che l'acciaio è una componente cruciale su cui in Europa lavorano milioni di persone, per cui le imprese hanno necessità di prezzi competitivi per vendere a livello mondiale e senza misure correttive che rispondono ai gravi problemi di concorrenza la fusione si sarebbe tradotta in un rialzo dei prezzi. Il progetto avrebbe combinato le attività del settore dei piatti al carbonio e quello dell'acciaio magnetizzato delle 2 società, che sono grandi produttori di acciaio a rivestimento metallico e laminati per imballaggi oltre che prodotti per l'industria automobilistica. Nel corso dell'indagine anti trust la commissione ha scoperto che un notevole numero di imprese temeva che l'operazione andasse a tradursi in un rialzo dei prezzi perchè la fusione avrebbe creato un leader di mercato nel settore molto concentrato del ferro bianco, il principale prodotto per imballaggio in Europa. Bruxelles ha esaminato anche il ruolo delle importazioni da stati terzi, constatando che i clienti di tali prodotti non sono in misura di ricorrere alle importazioni per compensare il rialzo dei prezzi, e che quindi la pressione concorrenziale non sarebbe stata sufficiente a garantire la concorrenza. Tata Steel ha sede in India ma conta numerosi impianti di produzione in Europa tra cui i più importanti si trovano nel Regno Unito, a Port Talbot, e in Olanda. Thyssen Krupp, con sede in Germania, è un gruppo industriale diversificato attivo in diversi settori. I suoi principali centri di produzione si trovano in Germania.

Franco de Stefani

Foto: EPA
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