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Un appello a moderare i toni per consentire una conclusione serena della campagna elettorale, ma anche determinazione nel fermare ogni tipo di violenza o illegalità. Sono queste le due linee del governo dopo i fatti di Torino: membri dei centri sociali e di gruppi antifascisti si sono scontrarti duramente con la polizia mentre cercavano di raggiungere una manifestazione del movimento di destra radicale Casapound.
La guerriglia urbana, con scontri, cariche della polizia, lanci di bombe carta contenenti chiodi e bulloni, e sei agenti feriti, ha messo di nuovo il paese di fronte alla tensione crescente a una settimana dalla fine della campagna elettorale.
"Le elezioni devono essere garantite rispettando il principio di libertà e di sicurezza, - ha detto il ministro dell'interno, Marco Minniti - e abbiamo una capacità e una forza della nostra democrazia per affrontare la campagna elettorale".
Le reazioni ai fatti di Torino però non mancano: "Questi non sono antifascisti ma pazzi criminali", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. Proprio durante un comizio del leder della lega a Pisa ci sono stati nuovi scontri fra manifestanti dei centri sociali e la polizia.
Nel centro destra intanto Silvio Berlusconi cerca di compattare la coalizione e propone una manifestazione unitaria il primo marzo.
Sembra invece rientrata la polemica aperta con Bruxelles dopo le preoccupazioni espresse del presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, sulle possibilità che l'Italia, dopo le elezioni, avesse un governo non operativo con rischi d'instabilità: Juncker, criticato anche da Paolo Gentiloni, ha affermato di esser stato "frainteso".
Il Movimento 5 stelle intanto è alle prese con un altro problema di candidature dopo il caso Rimborsopoli: Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio e candidato del Movimento in Basilicata, è stato indagato per riciclaggio a Siena ed espulso dal Movimento, provocando nuove critiche sulla capacità dei grillini di selezionare i candidati.