Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna
Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna

Nell’ultima seduta del Consiglio della CAN Costiera, oltre che a disbrigare le faccende correnti, si è deciso di affrontare l'annoso tema dei tagli a Radio e TV Capodistria. Ospite dell’incontro il Vicepresidente del Consiglio di amministrazione della RTV Slovenia per la radio e la televisione della Comunità Nazionale Italiana autoctona David Runco, che ha cercato di spiegare brevemente lo stato delle cose.
"Per prima cosa ci tengo a ringraziare la CAN per la possibilità concessami di illustrare la difficile situazione in cui versa il nostro ente", ha detto Runco, definendo positivo il fatto che siano stati "ripristinati i mezzi variabili al livello del 2023". I problemi, però, per i nostri programmi non finiscono qui, visto che "resta scoperta la parte che riguarda il settore produttivo e tecnico, che Radio e TV Capodistria condividono con gli altri programmi del centro regionale", con i quali, ha spiegato il Vicepresidente, da questo punto di vista "siamo praticamente un tutt'uno".

Il consiglio ha espresso il suo sostegno a Radio e TV Capodistria e il presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani ha raccontato che la sua istituzione, insieme a tutti gli altri attori della scena politica minoritaria, sono in prima linea nel cercare una soluzione a questa situazione che rischia di portare a gravi ridimensionamenti in una delle poche istituzioni che insieme agli istituti scolastici, alla CAN e alle Comunità garantisce posti di lavoro in lingua italiana e la presenza della minoranza sul territorio.
"Stiamo lavorando con l'Ufficio Nazionalità e con il deputato" ha spiegato Scheriani, "per preparare una riunione specifica con la commissione parlamentare per le Comunità Nazionali che si dovrebbe tenere entro una ventina di giorni, nella quale speriamo di trovare una soluzione definitiva a questo problema che continua a ripetersi di anno in anno".

Per raggiungere una certa sicurezza si stanno vagliando tutte le possibilità, tra le quali anche la stesura di un accordo bilaterale tra Slovenia e Croazia che faccia seguito al memorandum d'intesa tra Croazia, Italia e Slovenia sulla tutela della minoranza Italiana siglato nel 1992, e che potrebbe prevedere una parziale copertura finanziaria. "Effettivamente è una delle idee che si stanno prendendo in considerazione, visto che noi consideriamo Radio e TV Capodistria come una nostra istituzione unitaria", ha detto il presidente, "e quindi riteniamo che anche questa possa essere una strada percorribile, sebbene preveda tempi lunghi".

Nel frattempo, ha fatto notare la consigliera Nadia Zigante, sarebbe già qualcosa se si ottenesse che il segnale di Radio Capodistria fosse trasmesso, come avviene per tutti gli altri canali della RTV slovena, anche nei tunnel autostradali. Per fare questo ha spiegato Runco bisogna rivedere l'accordo con la Dars che è stato siglato tempo fa.

Barbara Costamagna