Foto: Reuters
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Movimento 5 stelle e Centro destra intanto continuano a rivendicare il diritto provare a formare un governo e a guidare il paese. A tre giorni dal voto si moltiplicano le ipotesi su possibili maggioranze, ma la soluzione per garantire un governo al paese è ancora molto lontana.Vista la distribuzione dei seggi, ormai definitiva, appare per ora difficile che il centro destra possa raccogliere in Parlamento più di 50 deputati e più di 30 senatori, per raggiugere una maggioranza autonoma, e l'attenzione degli osservatori ricade soprattutto su un accordo fra Movimento 5 stelle e Pd, che invece avrebbe i numeri per governare.Si tratta però di un'ipotesi che per ora i grillini non hanno commentato, pur non escludendo nulla a priori, e che sta letteralmente lacerando il Partito democratico.

La linea dettata dal segretario Matteo Renzi è chiara: il Pd andrà all'opposizione e non farà accordi con il centro destra o con i grillini, ma si tratta di una posizione contestata apertamente nel partito, dove una larga componente punta invece ad aprire un dialogo. Una sponda a Renzi è stata offerta dal nuovo arrivato nel partito, il ministro Carlo Calenda, che molti già vedono in corsa per la segreteria. "Se il Pd si allea con il M5S – ha scritto - il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici: se cercano anti-Renzi - ha aggiunto - non sono io".

In vista della direzione di lunedì la tensione, alimentata dalla frustrazione per una delle più brucianti sconfitte del partito, è però alle stelle. Renzi ha sfidato apertamente chi vuole un'intesa con i grillini a dirlo, mentre i suoi oppositori lo invitano a lasciare subito, senza attendere le consultazioni: una decisione presa da Renzi proprio per evitare l'apertura di una trattativa con il Movimento 5 Stelle, che lancia segnali contraddittori verso sinistra.
Se da una parte infatti i leader nazionali hanno fatto capire chiaramente di voler discutere con tutti, e anche di adattarsi, pur di non perdere il treno per il governo del paese, le condizioni poste, accettare la squadra di governo grillina e limitarsi ad appoggiare il programma dei 5 Stelle, sembra inaccettabile per le altre forze politiche.

La sfida per l'incarico dunque è sempre fra 5 Stelle e Centro destra, una sfida in cui, paradossalmente, il ruolo del Pd potrebbe essere decisivo per il paese, ma anche per il futuro della sinistra italiana.