Un vaccino, che consenta d’immunizzare la maggior parte della popolazione dal Coivid-19 e permetta al mondo di ripartire, viene indicato da quasi la totalità degli studiosi come l’unica e definitiva soluzione all’emergenza e l’unico mezzo per tornare alla normalità.
I progetti per la realizzazione del vaccino sono molti e le ultime previsioni dicono che potrebbe essere disponibile dal prossimo autunno: lo stesso ministro della salute italiano Roberto Speranza, ha annunciato che l’Italia, accanto a Germania, Francia e Olanda, ha già firmato un contratto con AstraZeneca, gruppo farmaceutico svedese – britannico, che dovrebbe garantire la fornitura di 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea.
Il vaccino viene sviluppato dall'Università di Oxford, coinvolgendo nella fase di ricerca e produzione società e istituti italiani. Fra gli altri la Irbm, azienda di Pomezia, che ha collaborato allo sviluppo del progetto che sembra ora vicino al traguardo. La prima fornitura di dosi arriverà entro la fine dell'anno.
AstraZeneca sta intanto cercando d’incrementare ulteriormente la sua capacità produttiva a livello globale, puntando ad assicurare la produzione di due miliardi di dosi su scala globale di un vaccino che al momento, hanno fatto sapere dal gruppo, è già in fase sperimentale sull'uomo.
Soprattutto però si punta a fornire un accesso al vaccino contro il coronavirus “ampio, equo e no profit”, come ha confermato lo stesso ministro Speranza parlando agli Stati Generali dell’Economia a Roma: “Con la firma – ha dichiarato - arriva un primo promettente passo avanti per l'Italia e per l'Europa. Il vaccino è l'unica soluzione definitiva al Covid 19, e per me – ha concluso - andrà sempre considerato un bene pubblico globale, un diritto di tutti, non un privilegio di pochi”.

Alessandro Martegani

Foto: Reuters
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