Papa Francesco ritiene il tema dell’ambiente e del cambiamento climatico uno dei principali problemi che l’umanità dovrà affrontare, e lo ha confermato anche nella sua esortazione apostolica "Laudate Deum", pubblicata nella festa di San Francesco d'Assisi, ma anche nella giornata di apertura del Sinodo dei vescovi.
A Roma si sono riuniti 464 componenti dell’organismo, 365 hanno diritto di voto, fra questi, per la prima volta anche 54 donne. A loro il Papa ha rivolto un messaggio incentrato soprattutto sulla necessità di fermare lo sfruttamento incontrollato delle risorse della Terra e sulla critica all’insensibilità della gradi potenze del pianeta.
"Il mutamento climatico è evidente – dice Francesco - l'origine umana, antropica, del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio" ma "purtroppo, la crisi climatica non è propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili".
Francesco si è detto "costretto a fare queste precisazioni che – ha aggiunto - possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all'interno della Chiesa cattolica".
“Non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato e siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici" ha spiegato il Papa ricordando come "la pandemia di Covid-19 abbia confermato la stretta relazione della vita umana con quella degli altri esseri viventi e con l'ambiente: quanto accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni sull'intero pianeta”, “tutto è collegato e nessuno si salva da solo".
L’esortazione appare una sorta di continuazione dell'enciclica "Laudato si’", che otto anni fa aveva affrontato il tema della cura della casa comune. “Con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza”: “il mondo che ci accoglie – ha concluso - si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”, ma “negli ultimi anni non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare questa osservazione".

Alessandro Martegani