Foto: Rai News
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In un video, diffuso da Hamas, in cui compaiono 3 donne ostaggio dei miliziani palestinesi, una di loro si è rivolta con un messaggio al premier israeliano, Benjamin Netanyahu: "Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello stato per il tuo disastro del 7 ottobre. Non c'era l'esercito - ha detto la donna - non c'era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre, non c'è l'esercito e noi cittadini che paghiamo le tasse ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili". La donna ha aggiunto poi che "doveva esserci un cessate il fuoco. Ma non è stato così, noi siamo ancora qui sotto le bombe". Ha poi chiesto al primo ministro se non sono morti già abbastanza cittadini israeliani e ha fatto appello a Netanyahu di trovare un accordo sullo scambio di ostaggi.
Pronta la replica del premier: "Israele farà tutto il possibile per portare gli ostaggi a casa", ha dichiarato. Secondo le sue parole, il video rappresenta una "crudele propaganda psicologica. Il nostro cuore è con voi", ha affermato ancora il primo ministro rivolgendosi alle donne ostaggio.
Con un'operazione terrestre, comunque, le forze di Israele hanno liberato una soldatessa israeliana rapita da Hamas.
Il capo del governo ad interim del Libano, Najib Mikati, intanto sta cercando di impedire l'entrata del Paese nella guerra tra Israele e il movimento palestinese di Hamas, dopo che nelle ultime settimane si sono verificati diversi incidenti e scontri al confine tra Libano e Israele. Mikati ha sottolineato inoltre la necessità di una tregua tra l'esercito israeliano e Hamas. Il premier facente funzioni, comunque, è in buoni rapporti con il movimento libanese filo-iraniano Hezobollah, con cui le forze di Israele dal 7 ottobre scorso sono già diverse volte entrate in conflitto.