Boštjan Vasle assume l'incarico a pieno titolo; l'istituto centrale è stato guidato ad interim per oltre otto mesi da Primož Dolenc, dopo le dimissioni di Boštjan Jazbec, passato a ricoprire un prestigioso incarico nell'UE.
Vasle, che ha annunciato una guida trasparente e aperta alla collaborazione, inizia il mandato con un quadro finanziario decisamente migliore rispetto ad anni fa, non però senza rischi; una crescita economica che da segnali di raffreddamento, considerate le congiunture internazionali meno favorevoli, ciò vale per la Slovenia, l'Europea e il resto del mondo, c'è chi parla addirittura di una possibile nuova crisi globale, come quella scoppiata nel 2007-2008. C'è poi la necessitè di proseguire il consolidamento del sistema bancario, a cui si aggiungono i cambiamenti di proprietà che riguardano gli istituti di credito, in prima fila la Nova Ljubljanska Banka, soggetta al processo di privatizzazione, per rispettare gli impegni presi con la commissione europea. Restano inoltre ancora questioni aperte lasciate in eredità dal grande sanamento delle banche a fine 2013 e continuato ad inizio 2014. Un sanamento dagli effetti indubbiamente positivi per l'economia nazionale, ma che ha visto molti perdere quanto avevano investito. Lo Stato non ha ancora approvato una legge in grado di tutelare la tutela giuridica dei piccoli azionisti, "cancellati" dalla ricapitalizzazione delle banche, e dei proprietari di azioni subordinate. La cancellazione, assieme alla ricapitalizzazione e al trasferimento degli asset tossici alla Società per la gestione dei crediti deteriorati, la cosiddetta "Bad Bank", era stata uno dei provvedimenti straordinari chiave decisi proprio dalla Banca Centrale.

Delio Dessardo


Foto: BoBo
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