Foto: MMC RTV SLO
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Tutti d'accordo sul fatto che per dare un futuro alle minoranze occorra innanzitutto lavorare sul mantenimento della lingua, con iniziative mirate e con grande attenzione soprattutto al mondo giovanile. Altro aspetto importante, hanno convenuto i diretti interessati, quello socio-economico. In questo contesto bisogna favorire il mantenimento e l'allargamento dell'offerta di lavoro, soprattutto nelle aree più depresse, per evitare che la gente abbandoni il territorio. Per quanto riguarda in modo specifico la minoranza slovena del vicino Friuli Venezia Giulia, i suoi esponenti hanno rilevato la necessità di regolarizzare la rappresentanza della comunità nei due rami del parlamento italiano. Viva preoccupazione è stata espressa per l'intenzione manifestata dal governo Conte di tagliare i finanziamenti statali ai giornali. Il provvedimento, che prevede di dimezzare gli aiuti nel 2019 e l'azzeramento dei fondi per il 2020, colpirebbe le testate slovene Primorski dnevnik, Novi Matajur e Novi glas, ma anche - è stato ricordato - le pubblicazioni della comunità nazionale italiana in Slovenia. Resta aperta la questione della restituzione alla comunità slovena del Narodni dom di Trieste. Sebbene sia stato siglato un accordo per cui lo stabile dovrebbe passare di proprietà nel 2020 - nel centenario del famoso incendio - si registrano ritardi nel concordato finanziamento per il trasloco della sezione universitaria di lingue moderne e interpreti, nonchè per l'opera di ristrutturazione dell'edificio. La presidente della Commissione, Ljudmila Novak (Nova Slovenija), ha assicurato che i temi presentati dai rappresentanti delle minoranze verranno approfonditi già nella prossima seduta dell'organismo parlamentare.