Al momento i passaggi ai valichi rimangono pressoché invariati. Il transito è consentito ai valichi per il traffico internazionale, con la Croazia e ai posti di blocco con Italia, Austria e Ungheria. L’attraversamento della frontiera è consentito, ai lavoratori transfrontalieri, come pure a quanti motivino la loro entrata per ragioni economiche e agricole come pure per motivi famigliari, ossia la visita di un parente stretto. Specie con l’Italia è stato riattivato un altro passaggio, il valico di Gorjansko - San Pelagio. Per i cittadini sloveni o gli stranieri con residenza permanente o temporanea in Slovenia, i passaggi del confine, sono liberi a condizione che al rientro non presentino sintomi riconducibili al Covid. Per quanto riguarda il transito attraverso la Slovenia, ha detto il capo della polizia di frontiera Melita Močnik, è possibile per i cittadini comunitari i cui Paesi di provenienza presentino una situazione epidemiologica analoga a quella slovena. Nella lista approntata dall’Istituto nazionale per la salute pubblica, al momento, solo i cittadini croati hanno libertà d’entrata incondizionata. Tutti gli altri devono motivare il loro transito, esibire dunque una certificazione, come un atto di proprietà immobiliare, di un natante o una prenotazione turistica. La polizia di frontiera slovena, inoltre, si accerta che il cittadino comunitario al ritorno sia in condizioni per raggiungere il suo Paese e quindi di riattraversare la Slovenia.
Riguardo all’incidente avvenuto l'8 maggio e, riportato dal Primorski Dnevnik, della coppia con doppia cittadinanza italiana e slovena e residente in Slovenia fermata da uomini in tuta mimetica sul Carso, il capo della polizia di frontiera, Melita Močnik, si è limitata a dire che quanto descritto, non corrisponde alle procedure delle pattuglie miste, che operano lungo la fascia confinaria e sono formate da elementi della polizia e dell’esercito. “E’ in corso un’indagine e il rapporto non è ancora pervenuto alla Polizia” - Močnik però non ha escluso che l’esito dell’inchiesta sull’accaduto sarà diverso da come è stato presentato dalla stampa. Le forze di polizia slovene pattugliano in particolare i confini meridionali, quelli con la Croazia, assieme a unità dell'esercito. Pattuglie composte di soli soldati sono escluse, inoltre sul Carso, nel periodo dell'incidente non vi erano pattuglie di militari.

Corrado Cimador

Foto: MMC RTV SLO/MMC/STA
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