27 nuovi contagi mercoledì in Slovenia, a fronte di 935 test del tampone. Nessun decesso, il bilancio resta fermo a 115. 24 le persone ospedalizzate, due in terapia intensiva. Una persona è stata dimessa. Il ministro della Salute, Tomaž Gantar, ritiene che in questo momento non sia necessario irrigidire le misure di prevenzione, a patto che vengano rispettati i provvedimenti in vigore. Gantar, assieme al ministro del lavoro, Janez Cigler Kralj, è stato ieri a Hrastnik, comune epicentro di questa nuova ondata di contagi; sono 40 le persone colpite dal virus nella locale casa di riposo, 29 anziani e 11 operatori della struttura. Al termine Gantar ha detto che per il momento il comune non verrà posto in isolamento, cioè non verrà proclamato zona rossa. Rassicurazioni sono arrivate anche dall'istituto nazionale di salute pubblica. Nella casa di riposo la situazione sta gradualmente tornando alla normalità, nel limite del possibile, grazie all'arrivo di personale aggiuntivo da altre strutture della Slovenia. Lo stesso vale per il materiale protettivo a disposizione del centro di accoglienza per anziani. Si è deciso di istituire una zona rossa all'interno della struttura per isolare gli ospiti contagiati.
L'Istituto nazionale per la salute pubblica della Slovenia intanto non ha ancora presentato richiesta al governo di inserire la Croazia nella lista rossa dei paesi a rischio. Lo ha detto sempre il ministro della Salute, Tomaž Gantar, secondo il quale in questo momento è l'Istria la regione maggiormente a rischio per una possibile diffusione dei contagi. Qualsiasi decisione verrà eventualmente presa dopo consultazioni con altri paesi interessati. Incoraggia il fatto, così ancora Gantar, che la Croazia abbia adottato rigidi provvedimenti dopo le elezioni del 5 luglio, per contrastare l'espandersi dell'epidemia. La Finlandia ha nel frattempo introdotto limitazioni all'ingresso di cittadini sloveni nel paese nordico. Il governo di Helsinki ha infatti aggiornato la lista dei paesi per i quali da lunedì scatteranno le restrizioni. A causa del peggiorato quadro epidemiologico sono state inserite, oltre alla Slovenia, anche Austria e Svizzera. Per quanto riguarda gli altri paesi dell'UE, restano nella lista a rischio Spagna, Lussemburgo, Portogallo, Polonia, Francia, Svezia e repubblica ceca.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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