Foto: BoBo
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Un dibattito in sede di governo, sulla base dell'informazione preparata dal ministro degli esteri, Erjavec, per la riunione settimanale dell'esecutivo, relativa a uno scottante tema a livello di rapporti internazionali, ossia lo status dei diplomatici russi in Slovenia, dopo che diversi Paesi nel mondo hanno deciso di espellerli come ritorsione per l'avvelenemento dell'ex agente del Kgb Sergej Skripal, e di sua figlia Julija, in Gran Bretagna. Lubiana per ora non ha preso alcun provvedimento, al pari di alcuni altri membri dell'Unione Europea. Il capo diplomazia Erjavec, che come l'intero esecutivo si occupa degli affari correnti, ha detto che non intende proporre alcuna misura restrittiva nei confronti del personale diplomatico russo. Ritengo che prima si debba fare chiarezza, accertare cosa sia veramente successo, mi sembra una vicenda alquanto bizzarra, come l'ha definita Erjavec, che non vece al momento motivi validi per provvedimenti contro il personale diplomatico russo in Slovenia. Molto cauto anche il leader dei socialdemocratici, Dejan Židan, mentre il partito del centro moderno, l'SMC, si dice preoccupato; quanto avvenuto a Londra, dice la capogruppo Simona Kustec Lipicer, e' degno di condanna. Divergenze emerse chiaramente al vertice della coalizione. Il presidente del Comitato Esteri del Parlamento, Jožef Horvat, ha intanto convocato per il 5 aprile una riunione dell'organismo per discutere circa eventuali passi da intraprendere e affiancarsi cosi ad altri paesi che hanno deciso ritorsioni contro la Russia. La Slovenia, lo ricordiamo è tra i pochi stati dell'UE a non averlo fatto, assieme ad Austria, Grecia, Cipro, e Portogallo. Espulsioni di diplomatici russi o richiamo dei propri ambasciatori sono stati invece decisi finora da una trentina di governi.

Delio Dessardo