Foto: BoBo
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"Non siamo soddisfatti del fatto che il Paese non riesca ad accettare l'emendamento del piano territoriale nazionale comprendente il progetto del raddoppio della tratta ferroviaria Capodistria-Divaccia" - ha esordito il presidente del consiglio del gruppo civile che vigila il controllo delle attività svolte nella costruzione del secondo binario, Jadran Bajec, nell’illustrare il sesto rapporto. "L'esecutivo ha accolto la delibera sul doppio binario della tratta nel 2017" - ha rammentato aggiungendo che da allora non è successo nulla.
Analogamente va inteso il programma di investimenti che secondo Emil Milan Pintar, membro del Consiglio, presenta molte lacune, a suo dire - "Una buona realizzazione deriva da una buona pianificazione" - precisando - "Riteniamo che insorgeranno grossi problemi in quanto i lavori procedono pensando ad una tratta con un solo binario e questo comporterà un aumento dei costi di almeno 50 milioni di euro" - ed evidenziando che il tutto avrà anche un impatto ambientale. Il Consiglio del gruppo civile ha esternato insoddisfazione anche per ciò che attiene l'attrezzaggio tecnologico, ovvero la prevista elettrificazione della linea a corrente continua anziché a corrente alternata. "Ci sono grossi dislivelli lungo il percorso, pertanto il recupero energetico può essere un fattore importante dal punto di vista finanziario" - ha affermato Pintar.
"Una fornitura di corrente continua da tre kilovolt è assolutamente inaccettabile per gli impegni ambientali della Slovenia" - ha evidenziato Damir Josipovič e aggiunto - "Eventi come la crisi pandemica, la guerra in Ucraina hanno avuto e potrebbero avere effetti internazionali ancora più rilevanti anche a livello economico. Pertanto, bisogna puntare con più vigore all'energia prodotta da fonti rinnovabili e nel caso dei treni, a maggior ragione, al recupero e reimpiego dell'energia di frenatura". Josipovič ha infine evidenziato la mancanza di un adeguato coordinamento tra i vari organi statali. La situazione è leggermente migliorata lo scorso anno, ma la connessione tra singoli dicasteri, in particolare tra i ministeri dell'ambiente e delle infrastrutture sulla costruzione del secondo binario, è ancora insufficiente. Il consiglio del gruppo civile che vigila il controllo delle attività svolte nella costruzione del secondo binario, confida in un incontro immediato con il premier Robert Golob per informarlo in modo più dettagliato delle lacune riscontrate.


Corrado Cimador