A Črnomelj, davanti all'edificio che ospita gli uffici del Comune, qualche centinaio di persone si è riunito per protestare contro gli il passaggio illegale dei confini di Stato da parte dei migranti. I manifestanti, che sono giunti nella cittadina da diverse zone del Paese, sono convinti che il governo e la polizia non si stiano impegnando abbastanza per garantire l’incolumità dei cittadini.
Le proteste sono nate dopo il rapimento, nei giorni scorsi, di un agricoltore di 79 anni da parte di tre giovani migranti, un marocchino e due algerini, che sono entrati in Slovenia illegalmente. Questa però - secondo i manifestanti - è soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i migranti che giungono illegalmente nel Paese, nella Slovenia sud-orientale in passato hanno causato non pochi disagi ai cittadini. "Così non può andare avanti", ha detto Maja Kocjan, portavoce dell'iniziativa civica. Altri manifestanti hanno riferito di dover fare i conti, già da un lungo periodo, con irruzioni e disordini, i bambini hanno paura di recarsi al parco o nella vicina foresta.
I dimostranti hanno firmato una petizione con cinque punti chiave: il governo deve impedire gli attraversamenti illegali della frontiera, garantire la sicurezza delle persone e dei loro beni, inviare un maggior numero di agenti di polizia o anche soldati al confine, modificare la legislazione in materia di asilo e fermare l'iter per la costruzione di un centro d'asilo per migranti.
Nonostante il rapimento dell'anziano agricoltore, le autorità affermano che la Slovenia rimane un Paese sicuro, la polizia tiene la situazione sotto controllo. Il governo ha intanto reso noto che stanzierà ulteriori 15 milioni di euro per la protezione dei confini Schengen, mobilitando inoltre unità speciali della polizia e chiedendo aiuto all'esercito.


E. P.

Foto: MMC RTV SLO/Barbara Štor
Foto: MMC RTV SLO/Barbara Štor