Le principali sigle sindacali del settore pubblico che fanno parte del gruppo negoziale guidato da Jakob Počivavšek con il governo, hanno respinto la proposta finale dell'esecutivo di eliminare dai negoziati le restanti misure di risparmio nel settore del rimborso spese e di altri contributi aggiuntivi per particolari condizioni di lavoro, la modifica del saldo giornaliero e l'aggiunta ferie per l'anno corrente. I sindacati precisano che la proposta del governo non tollera alcun dialogo, si è svolta in un clima artificioso e forzato e, non soddisfa le aspettative dei sindacati e dei loro assistiti per quanto attiene l'abolizione delle misure di austerità introdotte nella legge per equilibrare le finanze pubbliche. Tra queste i sindacati hanno evidenziato la riduzione del valore delle categorie retributive dell’8 per cento, queste non sono stati oggetto di armonizzazioni negli ultimi dieci anni, mentre il valore reale delle categorie è sceso negli ultimi anni del 20 per cento, affermano i sindacati. L’impegno di abolire le misure d’austerity varate nel 2018 resta così irrealizzato, precisano i sindacati, i quali si attendono ulteriori negoziati. Per il momento non è invece chiaro quale sarà la decisone presa dai sindacati che fanno parte dell’altro gruppo negoziale, quello della confederazione dei sindacati del pubblico impiego. L’esecutivo continua a sostenere la validità della proposta presentata, in determinati punti è stato addirittura trovato un accordo.

Dionizij Botter

 Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
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