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Il Ministro della Difesa, Karl Erjavec si è recato nei giorni scorsi a Belvedere, località nei pressi di Strugnano per la tradizionale raccolta delle olive dei sindaci costieri.Karl Erjavec, Ministero della Difesa al momento della sua conferma aveva detto di auspicare una buona collaborazione con il comitato parlamentare che si occupa di queste tematiche, in quanto proprio il settore della difesa è uno dei più importanti per il paese; senza sicurezza non si può garantire il benessere, ha evidenziato. Il contratto di coalizione stabilisce che la Slovenia deve continuare ad essere uno stato sicuro, considerato che la situazione a livello globale è cambiata parecchio. Ma quale è la situazione nella quale versa l’esercito sloveno

Karl Erjavec: Posso affermare che la situazione attuale nella quale versa l'esercito sloveno è drasticamente peggiorata rispetto al 2008, data che coincide con la fine del mio mandato in veste di Ministro della difesa. Bisogna però comprendere che dopo il 2008 ce stata la crisi finanziaria mondiale che ha determinato minori entrate destinate alla difesa. In quel periodo la priorità è stata sicuramente quella di garantire le retribuzioni in tutto il settore pubblico e soprattutto le pensioni. Questa mancanza di fondi sta determinando delle conseguenze tuttora. Comunque, credo che in base all'attuale situazione economica del paese, una delle migliori in Ue, la situazione potrebbe cambiare e anche rapidamente anche nell'esercito. Posso dirmi soddisfatto invece del funzionamento del sistema di sicurezza e soccorso, questo è molto efficiente. I cambiamenti climatici in corso necessitano di un buon sistema di difesa, ogni anno infatti siamo alle prese con qualche calamità naturale, mi riferisco alle inondazioni, la siccità e altro. Per concludere, per quanto riguarda l'esercito, ci aspetta molto lavoro da fare, l'esercito necessita infatti di un ammodernamento e riorganizzazione. Molto dipenderà dai fondi che ci saranno a disposizione.

REPORTER: La Slovenia dovrà pensare seriamente ad un aumento delle spese militari. Lo ha detto il ministro della difesa, Karl Erjavec, a Bruxelles per la riunione della NATO. Secondo Erjavec sarebbe un importante passo in avanti se il prossimo anno venisse destinato a questo scopo l'1,1 percento del prodotto interno lordo. Ha ricordato che a luglio, al vertice dell'Alleanza Atlantica sono arrivate forti pressioni nei confronti dei paesi membri a portare quanto prima al 2 percento del PIL le spese per la difesa.

Karl Erjavec: Nei giorni scorsi ho partecipato al vertice dei Ministri della difesa dei paesi Nato. Il tema principale dell’incontro è stato l’equa suddivisione dei compiti. La Nato è un’organizzazione solidale e di conseguenza ogni paese membro ha l’obbligo di partecipare finanziariamente con una determinata quota. La Slovenia con l’Ingresso avvenuto nel 2004 nella Nato ha preso l’obbligo di destinare alla difesa il due per cento del Pil. Voglio pero sottolineare che qui non si tratta tanto di un obbligo nei confronti della Nato o dell’Unione Europea quanto al fatto che la situazione in termini di sicurezza a livello globale è cambiata. Nel periodo 2004-2008 le valutazioni indicavano che la Slovenia non è assolutamente minacciata militarmente, ma forse potenzialmente vittima di calamità naturali, mentre ora la situazione è cambiata. I Balcani occidentali risultato tuttora instabili. Sono poi sopraggiunti altri pericoli come il terrorismo internazionale, le migrazioni di massa e gli attacchi informatici e altro. La strategia di sicurezza nazionale dovrà essere rivista e aggiornata in base ai pericoli odierni. Concludo dicendo che oggigiorno la sicurezza non è assolutamente scontata, dovremo fare di più, si tratta della sicurezza dei nostri cittadini.

REPORTER: Le ultime settimane ha tenuto banco la nomina a Segretario di stato per la sicurezza di Damir Črnčec, in passato protagonista di varie dichiarazioni intolleranti. Per la Sinistra, la nomina è inaccettabile mentre il premier Šarec ha voluto Črnčec tra i suoi collaboratori.

Karl Erjavec: Questa è stata una decisione presa dal premier Šarec. Sul piano della professionalità del candidato non ho alcun commento da fare. Come ho già detto è una decisone che è stata presa dal premier. Io mi auguro in veste di Ministro della Difesa che le persone a capo della polizia, dei servizi d’intelligence e altri siano in grado di cogliere i cambiamenti globali in atto e siano in grado di rivedere i documenti strategici del settore. Mi auguro che ciò venga fatto da persone di grande esperienza e professionalità.