Non mancherà di far discutere la lettera inviata dal premier Janez Janša in qualità di presidente dell'SDS ai membri del partito. "E' stato l'anno al governo più difficile nella storia della Slovenia. Paragonabile con gli sforzi dell'esecutivo Demos per l'indipendenza nel 1991" afferma, "ma allora aggiunge almeno con l'opposizione di sinistra si raggiunse un'intesa nel nome degli interessi nazionali". Adesso ciò non sarebbe possibile; secondo il premier non vi è opposizione al mondo tanto divisiva quanto quella attuale in Slovenia; le critiche di SD, Lista Šarec, Sinistra e Partito Alenka Bratušek, in questi tempi di pandemia sono viste da Janša non come un atto contro il governo, ma come "atti ostili contro la patria, il popolo e lo Stato".
Nel testo riportato dall'agenzia stampa STA il premier sloveno ricorda il caso del bar in cui si vietava l'entrata ai simpatizzanti del partito di governo. "Episodi che ricordano i divieti nazisti nei confronti degli ebrei che poi mandavano nei lager" scrive e lancia un avvertimento: "Ai fascisti di sinistra - testuali parole - non permetteremo che siano violati i diritti costituzionali. Non resteranno impuniti".
Nella lettera agli aderenti Sds Janša ricorda che la Slovenia co-presiederà la Conferenza internazionale sul futuro dell'Europa. "Un futuro che noi vediamo come quando abbiamo scelto l'adesione all'UE. C'è però chi lo vuole su modello della ex Jugoslavia e contro questi noi ci opporremo" scrive Janša che conclude con un monito ai partner di governo: "Non cercate di cambiare delle leggi quando sono già state tra noi armonizzate e approvate. L'SDS non lo tollererà più". (a.c.)

Foto: BoBo
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