I provvedimenti limitativi, ha spiegato il premier Janez Janša, potrebbero venir revocati già martedì prossimo, dopo le festività pasquali, a condizione che vengano soddisfatte alcune condizioni. Ce un ottimismo moderato nella lotta al virus, ha spiegato Janša, la curva della diffusione del virus non sta crescendo velocemente, ma risulta costante, non è pero decrescente. Le limitazioni di movimento introdotte hanno limitato di molto la possibilità di arrivare a nuovi contagi, sempre Janša. Questa situazione permetterà al Ministero della Sanità di abbandonare gradualmente determinate misure restrittive, ha spiegato il premier. In questo momento stiamo studiando la possibilità di fare ripartire gradualmente l’attività produttiva, i negozi e determinati servizi. La Slovenia in questo momento non può abbandonare le misure restrittive, a differenza degli altri paesi che hanno iniziato prima a adottarle; lanciando una frecciata al precedente governo per non aver considerato seriamente il pericolo e per aver accusato di diffondere del panico le persone che invece mettevano in guarda sull’imminente pericolo, Janša ha definito come irresponsabile e criminale questo atteggiamento. Il premier è stato critico anche nei confronti dell’Unione Europea. La solidarietà europea dipende esclusivamente dalle istituzioni Europee, ha detto Janša, cosa che non si è verificata nel momento della ricerca del materiale protettivo. Non ci è stata consegnata nemmeno una maschera protettiva, un polmone artificiale o dell’altro materiale protettivo ha detto Janša. In merito alle modifiche alla legge sui referendum che ha ottenuto luce verde della Camera di Stato, Janša ha rilevato che in questo modo l'attuazione del secondo maxipacchetto anti-coronavirus potrebbe scattare già entro la fine di aprile.

Dionizij Botter

Foto: MMC RTV SLO
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