Foto:
Foto:

In occasione del Natale il Vescovo di Capodistria, monsignor Jurij Bizjak, invita a restituire a questa festa, il suo significato autenticamente cristiano, parlando della luce della fede: con questa espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: "Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre". Pensieri che monsignor Bizjak evidenzia nel messaggio augurale per le festività natalizie.

- In tutta la terra il tempo di Natale è noto anche come il tempo delle numerose luci e lampade che illuminano e abbelliscono le corone d'Avvento e gli alberi di Natale, gli edifici e le case delle città e delle campagne, le strade e le vie. Tuttavia, tutte le luci e le lampade esteriori in questo tempo sono anche il segno della luce e del chiarore che riempie il nostro spirito e il nostro uomo interno come ha espresso bene il poeta Zupančič: 'La nostra luce ultima è lo spirito: tutto è oscuro, lo spirito ci splende, le vie verso Dio ci scopre.' Ed il Messia Neonato ci porta una triplice luce interna: la luce della fede, la luce della speranza, la luce della carità. La luce della fede per il passato, la luce della speranza per il futuro, la luce della carità per il presente.

A tutti auguro che la luce di Betlemme raggiunga tutte le nostre città e campagne, tutte le nostre case e famiglie, e soprattutto tutti i nostri cuori affettuosi e pulsanti per riempirli con i fasci della sua luce, perché il nostro uomo interno indirizzi il suo sguardo coraggioso e lieto tanto verso il futuro prossimo quanto verso il futuro più remoto. Auguro tante belle e piacevoli esperienze nelle prossime sante festività e nell'anno nuovo che s'avvicina.

Domanda: Eccellenza, quale' il suo pensiero verso questo mondo per certi versi disperato nel rincorrere la felicità momentanea/emozionale?

BIZJAK: E non si può sempre, in ogni occasione, raggiungere tutto quello che si presenta, che sia possibile ma comunque è sempre pensabile guardare verso il futuro con un certo coraggio, con un certo sguardo propositivo. E la fede qui c'è, ha un posto molto decisivo, fondamentale. La fede che sempre si appoggia al passato, c'è poi la speranza che guarda verso il futuro e c'è la carità che serve per il presente, per fare cose buone, per fare cose utili e così si raggiunge diciamo una pace interiore che sempre consola ogni cuore, ogni uomo e questa anche la meta, lo scopo della festa, delle nostre festività e celebrazioni.

Domanda: Eccellenza, Papa Francesco nell'ultima udienza generale in Vaticano, dedicata al Natale, ha rivolto un appello - a non mondanizzare il Natale - ha invitato tutti a non sbagliare festa, di riempirsi di regali, pranzi e cene, trascurando chi è in difficoltà, il povero che assomiglia a Dio che è venuto povero a Natale.

BIZJAK - Questa povertà è una cosa molto caratteristica della nostra fede. Dovrebbe essere caratteristica anche per tutti i credenti e direi soprattutto per la Chiesa e per i cristiani. Questo è un appello molto utile, è giusto pensare in questi tempi anche alla nostra società. Ci sono sempre anche i poveri, come ha predicato e detto il nostro Signore - "Di poveri ne avrete sempre tra voi" - Allora qui non si sfugge, bisogna sempre trovarli e poi bisogna prendere talvolta una decisione personale, una decisione dentro di sé per vederli e poi per aiutarli, per facilitare diciamo la loro vita, lenire le difficoltà che incontrano.

Corrado Cimador

Foto: Radio Koper/PD