La paura del Coronavirus inizia a farsi sentire anche nei negozi sloveni. A risentirne soprattutto, come ha riferito la Mercator alla STA, le attività a ridosso del confine italiano dove in queste ore si è registrato un aumento del fatturato; in particolare nel goriziano, dove i clienti provengono da tutta l’area transfrontaliera.

In aumento la richiesta di farina, zucchero, olio, lievito secco, prodotti in scatolo e generi a lunga conservazione. La catena di supermercati slovena ha dichiarato che “farà del suo meglio per garantire un adeguato rifornimento di prodotti anche in futuro”, rassicurando la popolazione sul fatto che non ci dovrebbero essere problemi di consegne dei prodotti anche dall’estero. Stesse rassicurazioni da altre catene di distribuzione che operano in Slovenia come la Spar, la Lidl, l’Hofer e l'Eurospin

Un aumento di vendite di prodotti di prima necessità è stato registrato anche sul Litorale, dove negli scaffali mancano attualmente solo i prodotti disinfettanti, che nelle locali farmacie vengono contingentati.

Introvabili le mascherine FFp3, le uniche utili per evitare il contagio, che in quantità limitata dovrebbero, però, essere disponibili nei prossimi giorni nel capodistriano, a prezzo, però, maggiorato. I distributori, infatti, avrebbero aumentato il costo di questo tipo di mascherine che prima dell'epidemia erano vendute a poco più di un euro.

In ogni caso gli esperti ricordano che l’unico metodo utile per prevenire il contagio è il lavaggio molto accurato delle mani e che le mascherine devono essere utilizzate solo se si sospetta di essere malati o si assiste persone malate.

Barbara Costamagna

Foto: BoBo
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