Gli inquirenti dell’Ufficio investigativo nazionale e la Criminalpol di Celje hanno effettuato 12 perquisizioni in diversi locali di proprietà privata, sequestrando dati elettronici. In tutto sono stati 48 gli inquirenti e gli agenti della criminalpol impiegati nelle operazioni.
Secondo informazioni ufficiose le indagini sarebbero legate ad una controversa verifica dei test rapidi per il Covid, importati in Slovenia da Majbert Pharm. La Criminalpol ha fatto tappa al laboratorio nazionale per la salute, ambiente e alimenti che ha dato luce verde ai test incriminati poi acquistati dal Ministero della salute. “Abbiamo fornito tutta la documentazione richiesta e abbiamo dato la nostra massima collaborazione” ha dichiarato Tjaša Žohar Čretnik direttrice del laboratorio nazionale. Secondo fonti ufficiose nel mirino vi sarebbero i test veloci procurati dalla Majbert Pharm, gli inquirenti starebbero invece indagando reati legati a presunti abusi di potere e un possibile pregiudizio dei fondi pubblici nell’acquisto del materiale sanitario in questione. Le perquisizioni hanno avuto luogo a Lubiana, Celje, Maribor e Nova Gorica ha confermato intanto la polizia, mente le persone indagate sono complessivamente sette. Gli inquirenti dell’ufficio investigativo nazionale stanno esaminando l’abuso d’ufficio ai danni di quattro persone che hanno condotto il bando per la fornitura dei test incriminati. Durante il procedimento sarebbe stata scelta la società che non soddisfaceva le condizioni formali del bando e che non era certamente il miglior offerente e di conseguenza sarebbe stata avvantaggiata nell’affare. La Majbert avrebbe così guadagnato tramite il reato commesso 1,2 milioni di euro. Il procedimento di verifica e l’idoneità dei test viene inoltre esaminata dalla commissione parlamentare che su richiesta dell’opposizione sta valutando le misure adottata dal governo nella lotta al covid19.

Dionizij Botter

 Foto: BoBo
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