Foto: STA
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A indispettire la Cina oltre all'appoggio politico emerso con l'annuncio che Lubiana e Taiwan stanno lavorando per uno scambio di uffici di rappresentanza, come fatto recentemente dalla Lituania, è l'approccio adottato per la sua realizzazione. Il Paese baltico ha concesso a Taiwan di chiamare il suo ufficio "Ufficio di rappresentanza taiwanese in Lituania" invece di "Ufficio di rappresentanza di Taiwan", di fatto una vera e propria sede diplomatica di Taiwan. Una designazione che per Pechino implica che Taiwan sia un'entità sovrana. Pertanto, Pechino ritiene Lubiana appoggi la sovranità di Taiwan. Posizione del resto confermata dallo stesso Janša nell'intervista alla Tv Indiana. "La Slovenia sosterrà qualsiasi decisione sovrana dei taiwanesi: se vorranno vivere in modo indipendente o se vorranno farlo "liberi, senza coercizione, intervento militare, estorsioni o raggiri strategici, come avviene al momento a Hong Kong" - ha detto Janez Janša.
La Cina si oppone a ogni mossa che implichi che Taiwan, considerata una provincia ribelle, sia considerata come un Paese invece che parte della Cina. Già lo scorso dicembre aveva duramente criticato la lettera del premier Janša, nel corso della presidenza di turno slovena della Ue, con la quale sollecitava i leader europei a schierarsi contro le pressioni e le minacce commerciali di Pechino e a favore della Lituania. Pechino allora aveva esortato l'Ue a non usare il tema per creare nuovi problemi alle relazioni Cina-Unione europea". Ed è proprio questo interesse occidentale per Taiwan - a cui si è accodata anche l'Europa - a innervosire più di tutto la Cina. L' unificazione, di Taiwan con la Cina, è un obiettivo da raggiungere - con le buone o con le cattive - entro il 2049, come annunciato dallo stesso presidente Xi Jinping.

Sulla vicenda sono intervenuti pure due partiti all'opposizione, lista Marian Šarec e Socialdemocratici che si sono detti preoccupati per le conseguenze delle posizioni unilaterali espresse dal premier; potrebbero avere sviluppi sia sul piano economico, sia politico e ritengono che solo la Camera di Stato sia deputata del coordinamento della politica estera. Secondo il portale N1, il gruppo parlamentare dell'SD sta preparando la richiesta per la convocazione di una riunione straordinaria della commissione per la politica estera. Il deputato della lista Šarec, Nik Prebil, nell'esprimere la sua indignazione per le dichiarazioni del premier che mettono in cattiva luce la Slovenia e compromettono le relazioni con la Cina, ha detto: "Con il suo atteggiamento e le sue parole il premier dimostra solo di essere un provocatore, un populista e tutt'altro che uno statista". Matjaž Nemec dei Socialdemocratici e membro della commissione per la politica estera ritiene preoccupanti le iniziative del primo ministro, che la sua condotta non sia conforme agli atti di politica estera. Secondo Nemec, il Premier con simili dichiarazioni, all'insaputa e senza l'approvazione della Camera di Stato, rischia di determinare una situazione politica che potrebbe ledere gli interessi della Slovenia.

Corrado Cimador