Jure Cekuta, nato a Celje nel 1952, pittore noto sulla scena nazionale e internazionale il quale solamente dal 1976 ha esibito i suoi lavori con oltre 200 mostre in Europa, Stati Uniti e Asia, si è spento dopo una lunga battaglia con la giustizia slovena nel tentativo di dimostrare tutta la sua innocenza, è stato questo il messaggio lanciato da suo figlio nell’annunciare la scomparsa del padre. Cekuta coinvolto nella vicenda Patria Due, stava scontando una pena detentiva di quattro anni al carcere lubrianese di Dob. L’amministrazione carceraria aveva permesso a Cekuta, a luglio, di abbandonare la struttura per motivi di salute. Come ricordiamo il processo "Patria due «, ha visto imputati, e poi condannati oltre a Jure Cekuta e anche il generale a riposo Peter Zupan. Cekuta è stato riconosciuto colpevole di istigazione all'atto criminale, come pure alla restituzione di quasi mezzo milione di euro di profitti guadagnati nella compravendita dei blindati finlandesi Patria. Cekuta ha guadagnato l'ingente quantitativo di denaro per le informazioni date ai fornitori finlandesi, ossia il loro procuratore austriaco, Wolfgang Riedl.
Come si ricorda, nella prima parte del processo sono stati condannati a pene detentive per corruzione l'ex premier e leader dell'SDS Janez Janša, l'ufficiale Anton Krkovič e l'imprenditore Ivan Črnkovič. Cekuta, per un breve periodo si era rifugiato a Sarajevo per evitare l'incarcerazione, aveva pure chiesto asilo politico in Bosnia Erzegovina. In seguito al peggioramento della sua condizione di salute ha però fatto rientro in Slovenia per essere ricoverato all’ospedale di Celje. Il pittore ha pure tentato di chiedere la grazia al presidente della Repubblica Pahor, questa è stata respinta tenuto conto del parere negativo della preposta commissione, che aveva a sua volta consultato altre istituzioni: dalla procura della repubblica al ministero della giustizia e al tribunale di competenza.

Dionizij Botter

 Foto: BoBo
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