La proposta avanzata dal Partito Democratico, SDS, non ha avuto il sostegno necessario in quanto ritenuta in contrasto con la politica d’asilo adottata dall’Unione Europea. Secondo l’Sds, le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale per i migranti vanno inasprite al fine di garantire la sicurezza del paese. Branko Grims ha spiegato che secondo l’Sds i migranti dovrebbero richiedere l’asilo al paese dal quale hanno fatto ingresso in Slovenia oppure da paesi terzi, i richiedenti, sempre in base alla proposta del Partito Democratico, avrebbero inotre solo tre giorni di tempo per inoltrare la richiesta. Grims facendo riferimento agli abusi di questo strumento da parte dei migranti ha precisato che la gran parte dei paesi Ue hanno deciso di regolare maggiormente le procedure di richieste d’asilo. La proposta appoggiata da Nuova Slovenia, non lo e’ stata invece dal Partito Nazionale che non ha partecipato al dibattito e non ha preso alcuna posizione. Contrario invece il governo, il Ministro degli Interni, Boštjan Poklukar ha ribadito chiaramente che la Slovenia deve rispettare gli obblighi internazionali, e la Slovenia come membro Ue è tenuta a farlo, ha detto Poklukar facendo riferimento agli obblighi della convenzione di Dublino. Questa posizione è stata ribadita anche dai restanti partner della coalizione del governo Šarec, dalle file del Partito del Centro Moderno hanno detto che il proponente della proposta sta volutamente creando un clima di terrore e panico. Secondo la Sinistra invece la proposta è in linea con la propaganda antimigratoria portata avanti dall’SDS
Dionizij Botter

Foto: BoBo
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