Foto: BoBo
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Entrambe le comunicazioni sono state trasmesse via Twitter. Il leader del Partito democratico, Janez Janša, ha informato il presidente della Repubblica, Borut Pahor, che - al momento - non c'è la necessaria maggioranza per formare un governo stabile. "Esiste però la possibilità - aggiunge Janša nel comunicato - che questa maggioranza possa venir raggiunta nelle prossime settimane". La consultazioni con i partiti avrebbe infatti rivelato determinate aperture nella ricerca di un compromesso tra i vari programmi. Dagli incontri inoltre - afferma ancora Janša - trasparirebbe la volontà della maggior parte delle formazioni politiche di evitare nuove elezioni anticipate, "che sarebbero - ricorda - già le quarte di fila". Una posizione attesa quella di Janša. Serviva la conferma ufficiale. Subito dopo è il presidente Pahor a informare che alla seduta della Camera di Stato di lunedì non indicherà alcun nome per la formazione del nuovo governo, "perchè nessuno ha la necessaria maggioranza per ottenere la fiducia in parlamento". Janša aveva invitato a consulto anche i partiti di centro-sinistra, ma nessuno ha risposto positivamente all'appello. E' riuscito a parlare solo con Nuova Slovenia e Partito nazionale. Pertanto il leader dell'SDS - partito che ha vinto le elezioni del 3 giugno - chiede al Capo dello Stato di dare altro tempo per ulteriori consultazioni. "E poi - sostiene - sarebbe opportuno anche cambiare la Legge elettorale, di modo che gli elettori abbiano la possibilità di influire in modo determinante sull'elezione del loro deputato". Dei partiti che hanno risposto con un no all'invito a trattare, Janša dice che non sono democratici perchè respingono la volontà espressa dalla maggioranza degli elettori e la stessa cultura del dialogo. "Alcune di queste forze politiche - conclude - vedono in un governo debole e caotico la garanzia per il mantenimento dei loro privilegi con l'accesso facilitato al denaro pubblico e il controllo delle società partecipate dallo Stato".