Foto: Radio Capodistria/RtvSlo
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Il maggior numero dei reclami pervenuti ha riguardato procedimenti giudiziari e di polizia, circa il 19 %, seguiti da sicurezza sociale (15 %), questioni amministrative (13%) e i minori (11%). Fanalino di coda tematiche legate alla discriminazione - 68 reclami, che equivalgono al 2,25% del totale. Il capitolo sulla violazione dei diritti delle minoranze nazionali ed etniche tocca, ancora una volta, in primo luogo la comunità rom. Resta, a detta dell'ombudsman Vlasta Nussdorfer, una questione urgente da risolvere, non solo nella regione della Dolenjska, dove notoriamente la problematica rom è più persistene, ma anche nel Pomurje, dove la comunità gode di maggiori diritti.

Per quanto riguarda le comunità autoctone italiana ed ungherese le attività hanno riguardato soprattutto l'applicazione del bilinguismo. Salutati da parte del difensore civico gli sforzi e i progressi registrati in questo campo da parte delle istituzioni pubbliche, soprattutto per quanto riguarda la traduzione dei formulari bilingui. Riportata la risposta positiva dell'ombudsman al ricorso presentato dall'onorevole Roberto Battelli al decreto governativo relativo alla proclamazione della produzione tradizionale del sale marino quale patrimonio culturale vivo di interesse nazionale. Nel rapporto annuale 2017 anche la nota critica del presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani verso il piano di programma e produzione della RTV Slovenia per il 2018 per la parte che riguarda i programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, tagli ai finanziamenti e mancato turn over che sono - a detta di Scheriani - in contrasto con i dettami costutuzionali di tutela delle minoranze autoctone. Per Vlasta Nussdorfer la legge offre un soddisfacente grado di tutela per quanto riguarda i mezzi di informazione delle minoranze. Dal solo calo del numero dei dipendenti non si può dimostrare che si tratti di una violazione dei diritti della comunità italiana, questa si registrerebbe qualora venisse minacciata la funzione pubblica dei media minoritari, ha concluso il difensore civico.

Lara Drčič