Le procedure nei confronti dei richiedenti asilo sono in conformita' con le norme giuridiche slovene e quelle europee, nonche' con le convenzioni internazionali. E' la risposta del Ministero dell'Interno e della Polizia a quanto scritto dal settimanale Mladina in riferimento al nuovo regime di asilo in Slovenia, con un reportage riguardante il centro immigrati di Postumia, dove le condizioni di vita degli stranieri ospiti sarebbero al limte della sostenibilita'. I provvedimenti riguardanti le limitazioni alla liberta' di spostamento vengono applicati tenendo conto delle circostanze relative ad ogni singolo caso, si legge in una nota per la STA, l'agenzia stampa slovena. Agli stranieri che manifestano espressamente la volonta' di inoltrare la richiesta di protezione internazionale, vengono assicurati tutti i diritti e le garanzie previste dalla legge sulla tutela internazionale, inclusa l'assistenza legale, fanno sapere dal Ministero dell'Interno, che fornisce alcuni dati statistici; nel 2015 i provvedimenti restrittivi riguardanti la liberta' di spostamento erano stati 19, per salire a 82 l'anno successivo, ridiscendere a 48 nel 2017, arrivare a 122 nel 2018, mentre lo scorso anno erano stati soltanto 22. Quest'anno siamo a 116 sino al 28 luglio. Una volta emesso, il provvedimento restrittivo decade se vengono meno le cause per cui e' stato introdotto, ha comunque una durata massima di tre mesi, con possibile proroga di un mese, qualora le circostanze lo richiedano. Nel centro per stranieri di Postumia si trovano attualmente 143 cittadini di paesi terzi e 101 stranieri che hanno espresso la volonta' di inoltrare la richiesta di tutela internazionale. La struttura puo' ospitare fino a 250 persone, pertanto, fa sapere la polizia e' difficile comprendere le critiche di sovraffollamento e pessime condizioni di agibilita'; la sistemazione degli stranieri ospitati e' stata adeguata alle condizioni necessarie per impedire eventuali contagi da coronavirus. E' suddivisa in quattro sezioni: due per gli uomini, una per i minori senza accompagnamento, una per le categorie vulnerabili. Le persone ospitate possono anche ricevere visite, al momento con delle limitazioni sempre per l'emergenza covid 19.

Delio Dessardo

Foto: BoBo
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