Foto: BoBo
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Un cammino sofferto, quello della legge sul secondo binario, a causa dei molti ostacoli che ha dovuto superare. Approvata dal Parlamento nel maggio dello scorso anno, è stata oggetto di un doppio referendum e di diversi ricorsi, fino alla Corte Suprema e a quella costituzionale. La legge, voluta dal governo Cerar, regolamenta costruzione, gestione e altri aspetti giuridici nella realizzazione dell'opera. Il secondo binario Capodistria-Divaccia è un progetto fondamentale per lo sviluppo del Porto capodistriano e per la crescita economica dell'intera Slovenia, nonchè di grande interesse per i paesi del centro Europa, in primo luogo l'Ungheria, che vedono nello scalo un importante punto di accesso al mare. Il ministro uscente dell'infrastruttura, Peter Gašperšič, ha espresso soddisfazione per l'entrata in vigore della legge che permetterà, ha detto, di portare a termine un progetto senza pesare troppo sulle tasche dei contribuenti. Il segretario di stato Leben ha evidenziato dal canto suo che ora si aprono le porte per l'inizio dei lavori. Per quelli preparatori sono stati già firmati i relativi contratti. Per il finanziamento, il costo complessivo è stato fissato a 961 milioni di euro, sono già arrivati 153 milioni di euro sottoforma di prestito a fondo perduto dall'Unione Europea, altri 80 saranno garantiti dal Fondo di coesione; complessivamente l'UE contribuirà con 250 milioni; poi 200 miliomi da parte slovena e altrettanti dall'Ungheria, direttamente coinvolta quindi nel progetto, in più 311 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti sottoforma di prestito con scadeza a 45 anni. Intanto, ennesimo ricorso di Vili Kovačič, promotore del referendum contro la legge sul secondo binario, questa volta alla Corte costituzionale, contro la sentenza della Corte Suprema. Questa ha bocciato qualche giorno fa il ricorso che poneva la questione della validità costituzionale in materia di quorum referendario. Suddiviso in 37 punti, sosteneva che l'articolo 90 della costituzione è contrario ai principi democratici, in quanto stabilisce la validità del referendum in base al quorum. La Corte Suprema ha ritenuto il ricorso non fondato e ha respinto la proposta di Kovačič di bloccare l'attuazione della legge sul secondo binario. Ricorderemo che il referendum, ripetuto lo scorso maggio su decisione dei giudici, ha bocciato la legge ma non è risultato valido proprio per mancanza del quorum.