Il 32enne di Maribor avrebbe contratto il coronavirus mentre era in Italia, a sciare. Lo riporta il quotidiano Večer. L'accettazione del paziente si è svolta secondo il protocollo suggerito dall'Istituto nazionale per la salute pubblica: l'uomo ha dapprima chiamato il proprio medico, che lo ha indirizzato al punto di prelievo, subito dopo che questo è stato attivato. Il tampone è risultato positivo al coronavirus, il paziente è quindi stato ricoverato.
Ricordiamo che, dopo il primo contagio, scoperto mercoledì sera, ed altri due ad esso legati, il quarto ed il quinto caso di contagio non sembrano essere collegati ai primi tre. Si tratta infatti di un uomo ed una donna, che erano in viaggio in Italia, dove molto probabilmente hanno contratto il virus. Non appena hanno avvertito sintomi di contagio hanno seguito il protocollo, il test del tempone è risultato positivo. Al momento sono ricoverati alla Clinica per le malattie infettive di Lubiana, il loro stato di salute è stabile.
Riguardo il primo ed il secondo caso di contagio sono ora disponibili informazioni più dettagliate: il primo, un uomo di circa 60 anni, durante il suo viaggio in moto per il Marocco era stato in contatto con altri 19 viaggiatori, di cui 16 sloveni e tre croati. A causa di un infortunio è rimasto a riposo in camera per qualche giorno prima di ritornare a casa. I cittadini croati sono stati informati riguardo la situazione, come gli altri viaggiatori che erano in stretto contatto con il contagiato. Tutti sono stati sottoposti al test del tampone. Una persona ad alto rischio di contagio è risultata negativa.

Inoltre, i medici hanno esaminato altre sette persone entrate in contatto con il primo paziente alla Casa della Sanità di Vič a Lubiana, dove si era recato prima di essere indirizzato alla Clinica per le malattie infettive. 30 invece le telefonate di persone che si trovavano al pronto soccorso della capitale nel momento in cui vi si era recato il contagiato. Tutti i coinvolti hanno ricevuto informazioni chiare su come agire in caso di sintomi di contagio, anche se le possibilità che abbiano contratto il coronavirus sono minime.
Il secondo contagiato, come noto, era in stretto contatto con il primo: si tratta infatti di un suo compagno di viaggio che però non mostra sintomi di contagio. Ciononostante, è stato ricoverato alla Clinica per le malattie infettive.
Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata anche la conferma di un terzo caso di contagio, legato ai primi due e al loro viaggio in Marocco. Le indagini epidemiologiche sulle persone in contatto con il secondo ed il terzo contagiato è ancora in corso.
Al momento tutti i pazienti affetti da coronavirus in Slovenia si trovano in isolamento in ospedale. Tatjana Lejko Zupanc, della Clinica per le malattie infettive, ha spiegato che nel caso in cui si verificassero altri contagi, i pazienti asintomatici saranno dimessi.
Sempre a causa del coronavirus, il Ministero per il Lavoro, la famiglia, gli affari sociali e le pari opportunità ha proposto il divieto totale di visite nelle case di riposo. La popolazione di anziani è infatti più vulnerabile e - in caso di contagio - anche in pericolo di vita. Già lo scorso 26 febbraio il Ministero ha chiesto a tutte le case di riposo di iniziare ad attuare i programmi per impedire e gestire il contagio da malattie trasmissibili per via aerea a causa dei contagi da coronavirus registrati nei Paesi vicini. Il dicastero ha inoltre affermato che agire adeguatamente è una priorità, un compito e un obbligo di tutti i prestatori di servizi per gli anziani con l'obiettivo di tutelare la salute degli utenti dei servizi.

E. P.

Foto: Reuters
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