Il documento è stato pubblicato dal Ministero della Difesa e prevede tra l'altro l'aumento graduale a 8.000 degli effettivi in servizio attivo, più 2.000 riservisti e l'incremento al 2 percento del Prodotto Interno Lordo delle spese per la difesa entro il 2035. Attualmente le Forze Armate possono contare su poco più di 6.400 militari in servizio attivo, oltre a circa 700 effettivi della riserva. Una carenza di personale militare calcolata quindi in oltre 1.300 unità. Per quanto riguarda l'aumento delle spese militari, il 2 percento è la media voluta dalla NATO, attualmente la Slovenia è all'uno percento del PIL, in coda tra i 29 paesi membri dell'Alleanza Atlantica. L'accordo raggiunto nel 2014 a livello NATO, di portare le spese per ogni singolo paese al 2 percento entro il 2024 non è comunque vincolante, pertanto non si rischiano sanzioni; è però una questione che si ripropone ad ogni vertice e ad ogni riunione dei Ministri della Difesa della NATO; lo stesso presidente statunitense Trump ha più volte sollecitato i paesi alleati ad aumentare le spese militari, Washington, lo ricordiamo è al 3,6 percento del PIL. Se i provvedimenti contemplati dal libro bianco non dovessero dare risultati, soprattutto in materia di incremento degli effettivi inquadrati nelle Forze Armate, si dovrà rivedere con urgenza il concetto del sistema di difesa e la struttura stessa dell'apparato militare. Il Ministero pensa poi all'introduzione di una organizzazione territoriale dell'esercito, garantendone una maggiore inclusione e connessione con le realtà locali, aumentando le capacità di difesa dalle minacce ibride e rafforzando la difesa civile tramite opportuni provvedimenti. Anche in futuro lo Stato terrà in considerazione, tra le possibili soluzioni, il ripristino del servizio di leva.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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