Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna
Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna

Un’occasione storica, quella che coninvolgerà nel 2025 le città di Nova Gorica e Gorizia secondo la ministra della Cultura Asta Vrečko, che ha aperto così l’incontro con il suo omologo italiano Gennaro Sangiuliano. Una visita iniziata proprio nella piazza simbolo del confine che non c’è più, piazza Transalpina- trg Evropa, dove i due ministri si sono stretti la mano per poi, accompagnati dai due sindaci Turel e Ziberna, spostarsi nella sede del Comune di Nova Gorica dove hanno partecipato ad un incontro a porte chiuse, per discutere sui prossimi passi da fare per portare avanti questa importante iniziativa.

"La capitale europea della cultura declinata al singolare rappresenta un momento di unione di queste due città", ha detto il ministro Gennaro Sangiuliano visto che, "dopo le tragedie della guerra fredda da molto tempo si è ormai ritrovata una concordia e diventare insieme capitale della cultura assume un significato molto denso, molto particolare", che trasforma quest'area nell' "epicentro di uno sviluppo socioeconomico che punti a guardare a questa parte importante dell'Europa".

Fondamentale, però, definire le strategie per risolvere una serie di problemi pratici dovuti alla particolarità di questa iniziativa, che il sindaco di Nova Gorica ha definito un laboratorio, che coinvolgendo due realtà statuali differenti necessita del superamento di una serie di vincoli legati alle diverse legislazioni vigenti. Su questo fronte si sono, quindi, impegnati i due ministri.

"Tratteremo questo come un progetto nazionale", ha assicurato la ministra Vrečko, che ha parlato anche dell'impegno preso da ambo le parti di promuovelo a livello nazionale e internazionale. Nel goriziano, anche secondo lei, si starebbe costruendo una nuova visione che coinvolge diversi settori e ambiti di entrambe le realtà locali e statali, la cui collaborazione verrà ulteriormente estesa. I due ministri hanno, infatti, annunciato altri momenti di incontro e scambio che vedranno protagonisti loro e Slovenia ed Italia nei prossimi mesi.

Barbara Costamagna