Foto: BoBo
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E' un giorno triste per il calcio italiano. È morto Emiliano Mondonico, storico allenatore di Torino e Atalanta. Aveva compiuto 71 anni lo scorso 9 marzo ed ha lottato caparbiamente per 7 anni contro un tumore.

Mondonico era considerato il re degli outsider, tutto lo ricordano per le imprese fatte con delle squadre considerate da tutti delle outsider. Nato e cresciuto a Rivolta d'Adda, in provincia di Cremona, calciatore talentuoso e incostante, ha vestito le maglie di Cremonese, Torino, Monza e Atalanta durante gli anni '70 restando indissolubilmente legato al mondo del calcio anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Ha vestito, infatti, i panni di grande mister, esperto sportivo, in veste di allenatore ha ottenuto cinque promozioni in serie A con Cremonese, Atalanta due volte, Torino e Fiorentina dopo il fallimento e l'arrivo dei Della Valle. Alla guida l'Atalanta, allora neopromossa, visse la più bella esperienza in Europa, accompagnò i neroazzurri bergamaschi ad una straordinaria semifinale di Coppa delle Coppe 1987/88. Successivamente con il Torino raggiunse la finale di Coppa Uefa. Proprio nell'occasione della partita di Amsterdam, allora si giocava andata e ritorno, il 13 maggio 1992 impugnò e alzò una sedia al cielo per inveire per un rigore non assegnato, dando vita ad una delle immagini più iconiche del calcio italiano.

Emiliano Mondonico era sovente ripetere: "Le maglie delle squadre che ho allenato erano la mia seconda pelle." Solo qualche anno fa, al primo insorgere del male, si è fatto da parte spontaneamente, non avrebbe potuto pensare solo al lavoro avendo in testa un altro problema. Mondonico diceva: "Un allenatore al 70-80 per cento non può essere un buon allenatore". Lascia Carla, fedele compagna di tutta la vita, le figlie Francesca e Clara, e i nipotini Lorenzo e Gaia. Manchera' a tutti il simpatico Emiliano Mondonico, con quei baffetti immancabili e il sorriso che partiva dagli occhi, sinceri. Sempre disponibile a parlare di sport, nel raccontare il calcio e la sua vita.